18 luglio 2024

Una "gita" al Tour de France per il compleanno del mio blog



"Il Tour de France è l’estate, l’estate che non può finire, il caldo meridiano di luglio. Nelle case si chiudono le persiane, la vita rallenta, la polvere danza nei raggi di sole”. Philippe Délerm

Il mio blog ha compiuto recentemente ben 17 anni! Allora augurissimi a questo bel diario enogastronomico e di viaggio che tante soddisfazioni mi ha dato/mi sta dando in questi anni, parlando di scoperte culinarie, di locali golosi e di territori, preferibilmente transalpini.

E per festeggiare idealmente questo importante compleanno, mi sono concesso alcuni giorni in un paio di città in qualche modo legate alla Francia.

Il Tour de France, infatti, quest’anno è partito dall’Italia (ecco il legame) e allora quale miglior occasione di questa poteva esserci per poterlo vedere dal vivo a una relativamente breve distanza da casa?

Ho scelto la tappa di Bologna con un meraviglioso arrivo in centro città e il giorno dopo ho assistito anche alla partenza della tappa successiva, da Piacenza.

Il Tour è stato come al solito uno spettacolo di colori e di folla, oceanica direi.

Come sempre, non si riesce a seguire tanto bene gli aspetti tecnici della gara, ma in compenso le emozioni sono tantissime, a cominciare dal passaggio della carovana degli sponsor che elargiscono sfiziosi gadget, passando per la simpatica vivacità di tanti tifosi provenienti da tutto il mondo con le loro bandiere multicolori e finendo ovviamente col passaggio dei ciclisti professionisti che, pur poco durevole, regala sempre infiniti brividi.


In una manciata di minuti, se non meno, si riconoscono in un flash prima o dopo tanti campioni che gli appassionati riconoscono per averli visti tante volte in tv e che dal vivo sembrano un po' diversi.

La tappa di Bologna del Tour è stata uno spettacolo sia all’arrivo sia soprattutto sul San Luca, a pochi km dalla città, dove tanti protagonisti si sono dati battaglia lungo l’ascesa costeggiata dai famosi portici.

Bello anche il momento delle premiazioni, in particolare della maglia gialla del leader della corsa, che ottiene in premio ogni volta che la indossa anche un leoncino in peluche, “trofeo” che tanti tifosi come me vorrebbero da tempo avere.

Mi colpisce sempre, quando mi reco al Tour, l’imponenza e la perfezione della macchina organizzativa, sempre impeccabile e tempestiva a fine gara nel rimuovere transenne, striscioni e palchi per poi ricostruire e smontare di nuovo tutto il giorno dopo in nuove cittadine di partenza e arrivo.

A Bologna, grazie ad un albergo molto centrale, ho potuto fare nel dopo tappa le mie consuete e rilassanti passeggiate nelle vie principali della città. Una Bologna estiva che non avevo mai visto, che conserva il suo fascino anche in questa stagione con un piacevole cinema gratuito all’aperto in Piazza Maggiore e una bella atmosfera vacanziera nel corso del weekend.

E’ sempre bello inoltrarsi nelle viuzze vicino alla piazza principale, piene di localini dove affluisce tanta gente all’ora dell’aperitivo. Tra una visita in libreria e un ricordo di tanti locali storici (e non) dove sono stato tante volte, non poteva mancare anche in questa occasione qualche golosa sosta culinaria.


In barba all’abbastanza notevole caldo cittadino non ho rinunciato a dei golosi tortellini alla crema di parmigiano sotto i portici di via Indipendenza o alla mitica cotoletta alla bolognese, degustata questa volta nell’interessante e personalmente mai sperimentata “Trattoria da me”, ad un quarto d’ora a piedi da Piazza Maggiore.


L’indomani invece ho fatto tappa (è il caso di dirlo) a Piacenza per vedere ancora i corridori del Tour e per scoprire una città che non conoscevo.



I ciclisti li ho visti passare nella centralissima Piazza Duomo, in una città tinta di giallo in tutte le sue strade principali e nelle vetrine dei più importanti negozi.

Ho avuto poi il tempo di visitare questo capoluogo, molto attraente sia per le sue belle e ampie piazze (piazza Cavalli, piazza Duomo, piazza Sant'Antonino) sia per le chiese, le attrazioni artistiche e gli eleganti negozi.

Ho ovviamente avuto anche il tempo di assaggiare alcuni vini e piatti tipici piacentini, nonostante la cucina del luogo non sia esattamente estiva.

Ho scelto l’antica trattoria dell’Angelo in cui ho degustato tra l’altro dell'ottimo vino Gutturnio(secco) e i ben noti “Pisarei e fasò”, degli gnocchetti di pangrattato e farina con fagioli, cotiche e lardo.


Del resto anche il mitico giornalista Gianni Mura, grande cultore del Tour de France e della buona cucina, talvolta durante il Tour azzardava l'assaggio di piatti invernali come il Cassoulet...(only the brave!). E per un attimo mi sono identificato in lui nello scrivere questo resoconto sul Tour e sulle relative “avventure culinarie”, anche se non potrò mai raggiungere la sua profonda cultura enogastronomica e sportiva nonché, nemmeno lontanamente, il suo talento giornalistico...


Ps ho potuto scorgere alla stazione di Piacenza un treno regionale ispirato al Tour de France e ad alcuni suoi storici protagonisti: davvero bellissimo!

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