Durante le feste di Natale si ha sicuramente più tempo a disposizione per quello che è uno dei miei hobbies preferiti, e cioè la cucina.
Di solito in occasione delle feste si mangiano piatti tradizionali e quindi sono proprio queste le pietanze che cerco di cucinare di più, anche perché spesso richiedono tempo nella preparazione ed a Natale, come ribadisco, se ne ha senz’altro molto di più.
Non vado sempre sui classici della cucina napoletana che conosco bene e che comunque non mancano mai nella mia tavola di Natale, ma cerco anche di preparare qualche altro piatto della tradizione, come i tanti della cucina siciliana.
La cucina siciliana è un tesoro di cose buone, sia a base di carne che di pesce ed a volte è bello provare ad eseguire ricette tradizionali che non ho mai assaggiato.
Con un libro di cucina siciliana in mano, ecco allora che ho scoperto e degustato un piatto che non conoscevo e dal nome che mi è subito risultato simpatico prima ancora di assaggiarlo: il Tiano di Aragona.
Non ho molte notizie su questo piatto, anche se da un breve consulto su internet sembra sia un piatto tipico di Pasqua più che di Natale, che sia preparato in una cittadina dell’agrigentino, appunto Aragona, e che si cucina in un tegame di terracotta (da cui il termine “tiano”).
Sta di fatto che mi sono cimentato nel prepararlo e ne è venuto fuori un vero manicaretto.
Ecco gli ingredienti:
rigatoni gr. 500, 4 uova, carne macinata gr. 200, concentrato di pomodoro gr. 200, una cipolla, pisellini gr. 200 (peso netto), caciocavallo grattugiato gr. 100, pangrattato, tuma gr. 200, olio extravergine, sale, pepe.
Preparazione:
Far soffriggere la cipolla nell’olio. Inserire e far rosolare la carne tritata. Aggiungere il concentrato di pomodoro diluito in un po’ d’acqua. Si otterrà un ragù, che lascerete insaporire per circa un'ora. Durante la cottura aggiungere i pisellini (vanno bene quelli in scatola) e far ben amalgamare. Aggiustare di sale e pepe.
Cuocere i rigatoni in abbondante acqua salata, scolarli al dente e condirli con il ragù in precedenza ottenuto (conservarne un po’ a parte, per irrorare e rendere poi più morbido il “tiano”). Incorporare anche la tuma. Sistemare quindi il tutto in un tegame di coccio, unto di olio e spolverizzato di pangrattato. Sullo strato superficiale della pasta mettere poi un abbondante strato di uova sbattute e caciocavallo grattugiato.
Passare a forno caldo per circa venti minuti, alla fine dei quali sullo sformato si formerà una bella e golosa crosta dorata.
Ps: Ancora auguri per il nuovo anno e vi ricordo che, se vi va, potete richiedermi il mio calendarietto 2013.
lo farò magari usando i famosi anelletti siciliani che conservo gelosamente per occasioni particolari(sono più difficili a trovarsi qui a Trieste che le pepite d'oro)...Grazie per la ricetta, buona giornata Enrico !
RispondiEliminaTres chouette recette, merci. Qu'est-ce que c'est la tuma?
RispondiElimina@Chiara: è vero, gli anelletti siiliani non si trovano così facilmente ma a Roma con un pò di pazienza si riescono a reperire.
RispondiEliminaMerci Gracianne. La tuma c'est un fromage frais sicilien mais c'est très difficile à trouver dans les autres régions.
RispondiEliminaCaspterina Enri'!!!! Non ti sei fatto mancare un piatto incredibilmente ricco!!! Condivido il tuo pensiero sulla cucina siciliana, tanto ricca di storia e buona quanto la napoletana!!! Se non ci siamo fatti gli auguri....me ne duspiaccio!!!! Recupero subito: Tantiiiiissimiiii auguriiiiiiii!!!!!! Un bisous!!!!
RispondiElimina@Yrma: grazie e ancora auguri!
RispondiEliminaSembra proprio buonissimo. Il termine "tiano", mi ricorda molto il francese "tian", che infatti è usato per le preparazioni al coccio
RispondiEliminaDec'essere buonissimo, segno la ricetta e lo voglio provare. Buona giornata Daniela.
RispondiElimina@Serena: è vero.
RispondiElimina@Daniela: grazie e poi fammi sapere che ne pensi.
RispondiEliminaBella ricetta! Ti ho inviato una richiesta via mail per il calendario. Grazie
RispondiEliminaAntonio
Grazie Antonio, ti rispondo.
RispondiEliminaEnri, ciao!
RispondiEliminaBuon anno a te, in tremendo ritardo!
Questi piatti di cucina del sud devo ammettere che ti calzano a pennello. Lo vedo dalla fotoche ti riescono super bene.
Baci
Grazie mille Elisa, troppo buona!
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