Non amo tantissimo il Lazio ed i relativi prodotti enogastronomici. I luoghi li trovo non molto interessanti rispetto ad altre regioni d’Italia ed i prodotti agroalimentari sembrano seguire esattamente la stessa sorte.
Ovviamente questo in generale, perché “spulciando” bene sia tra i luoghi sia tra i prodotti enogastronomici si trovano delle belle eccezioni ed eccellenze.
Ad esempio tra i vini laziali ritengo che un prodotto ottimo e forse sottovalutato sia il Cesanese del Piglio, che in genere a me piace davvero tanto.
E’ proprio con questo vino che ho voluto preparare il piatto che vi presento oggi, che nasce da una ricetta, a cui mi sono ispirato, trovata nel “Cavolendario 2011” del sito “Cavoletto di Bruxelles”.
Si tratta di una pasta al ragù di Cesanese e spezzatino con nocciole romane (a completare la lazialità del piatto) e scaglie di cioccolata.
Ecco come si prepara:
Ingredienti per 4 persone:
400 grammi di rigatoni
spezzatino di vitello 300 grammi
mezzo litro di buon Cesanese del Piglio
nocciole Romane (prodotte nella provincia di Viterbo e di Roma) tostate
scaglie di cioccolata di buona qualità
timo, rosmarino
aglio
un cucchiaio di farina
olio extravergine
un cucchiaio di burro
misto per soffritto surgelato
Far soffriggere il misto per soffritto in una pentola con del burro ed olio extravergine. Aggiungere lo spezzatino tagliato a pezzetti abbastanza piccoli e farlo rosolare. Aggiungere timo e rosmarino, e la farina, mescolare bene e coprire con il vino. Dopo aver portato ad ebollizione, lasciare cuocere a fuoco medio-basso coprendo con un coperchio per circa un’ora e mezza. Probabilmente il liquido di cottura si asciugherà e allora aggiungere altro vino e/o acqua. A fine cottura la carne dovrà risultare molto tenera. Lasciar riposare il ragù per qualche ora prima di utilizzarlo, poi trasferirlo in una padella, insieme ad alcuni pezzetti di carne. (Solo ora mi viene in mente che in questa ricetta avrei potuto aggiungere anche dello sirop de Liège che secondo me non ci sta per niente male!).
Far cuocere intanto la pasta, scolarla e farla saltare nel ragù con la carne. Impiattare finendo con un cucchiaio di nocciole tostate e qualche scaglia di cacao (anche a guarnizione "circolare" del piatto).
Un primo dal sapore molto interessante, adatto a questo clima freddo, in cui i sapori della nocciola, della cioccolata, del Cesanese e della carne si integrano perfettamente, rappresentando un poker davvero vincente!
Ps a proposito di Cesanese vi consiglio l’ottimo Cesanese del Piglio Campo Novo ’10 Casale della Ioria o il Cesanese Le Piantate '09 Cantine Volpetti degustati in occasione della presentazione della Guida del Gambero Rosso “Berebene” 2013 (la trovate in edicola e libreria), la storica pubblicazione rivolta a tutti coloro che cercano vini di qualità a prezzi giusti.
Ovviamente questo in generale, perché “spulciando” bene sia tra i luoghi sia tra i prodotti enogastronomici si trovano delle belle eccezioni ed eccellenze.
Ad esempio tra i vini laziali ritengo che un prodotto ottimo e forse sottovalutato sia il Cesanese del Piglio, che in genere a me piace davvero tanto.
E’ proprio con questo vino che ho voluto preparare il piatto che vi presento oggi, che nasce da una ricetta, a cui mi sono ispirato, trovata nel “Cavolendario 2011” del sito “Cavoletto di Bruxelles”.
Si tratta di una pasta al ragù di Cesanese e spezzatino con nocciole romane (a completare la lazialità del piatto) e scaglie di cioccolata.
Ecco come si prepara:
Ingredienti per 4 persone:
400 grammi di rigatoni
spezzatino di vitello 300 grammi
mezzo litro di buon Cesanese del Piglio
nocciole Romane (prodotte nella provincia di Viterbo e di Roma) tostate
scaglie di cioccolata di buona qualità
timo, rosmarino
aglio
un cucchiaio di farina
olio extravergine
un cucchiaio di burro
misto per soffritto surgelato
Far soffriggere il misto per soffritto in una pentola con del burro ed olio extravergine. Aggiungere lo spezzatino tagliato a pezzetti abbastanza piccoli e farlo rosolare. Aggiungere timo e rosmarino, e la farina, mescolare bene e coprire con il vino. Dopo aver portato ad ebollizione, lasciare cuocere a fuoco medio-basso coprendo con un coperchio per circa un’ora e mezza. Probabilmente il liquido di cottura si asciugherà e allora aggiungere altro vino e/o acqua. A fine cottura la carne dovrà risultare molto tenera. Lasciar riposare il ragù per qualche ora prima di utilizzarlo, poi trasferirlo in una padella, insieme ad alcuni pezzetti di carne. (Solo ora mi viene in mente che in questa ricetta avrei potuto aggiungere anche dello sirop de Liège che secondo me non ci sta per niente male!).
Far cuocere intanto la pasta, scolarla e farla saltare nel ragù con la carne. Impiattare finendo con un cucchiaio di nocciole tostate e qualche scaglia di cacao (anche a guarnizione "circolare" del piatto).
Un primo dal sapore molto interessante, adatto a questo clima freddo, in cui i sapori della nocciola, della cioccolata, del Cesanese e della carne si integrano perfettamente, rappresentando un poker davvero vincente!
Ps a proposito di Cesanese vi consiglio l’ottimo Cesanese del Piglio Campo Novo ’10 Casale della Ioria o il Cesanese Le Piantate '09 Cantine Volpetti degustati in occasione della presentazione della Guida del Gambero Rosso “Berebene” 2013 (la trovate in edicola e libreria), la storica pubblicazione rivolta a tutti coloro che cercano vini di qualità a prezzi giusti.
La guida punta sempre più a raggiungere tutti coloro che cercano vini che abbiano carattere, in grado di raccontare territori, esperienze e vite dei vari produttori tenendo però sempre d’occhio il prezzo. Le 2.500 etichette selezionate nella Guida puntano a valorizzare quei prodotti che mettono in risalto le caratteristiche del vitigno utilizzato, possibilmente autoctono. Piccole cantine di stampo quasi artigianale che hanno tirature quasi confidenziali e che si pongono di fianco alle grandi realtà.
Ca pourrait etre une belle recette de Noel non? J'aime bien la cuisine au vin.
RispondiEliminaJ'aime bien le Latium aussi, meme s'il peut avoir moins de charme ou de caractere que d'autres regions d'Italie - c'est souvent le cas des regions autour des grandes villes, la ville absorbe toutes les ressources, toute la culture autour d'elle. Il n'empeche, j'aime bien ces paysages.
@Gracianne: de Noel bien sur, mais pas seulement. Je suis d'accord avec toi, mais les endroits près de Rome je ne les aime pas, peut etre parce que je les connais trop bien...
RispondiEliminaPur avendo una discreta conoscenza in materia, non conoecevo quel vino è una scoperta per me. Favolosa la tua pasta. Buona serata Daniela.
RispondiEliminaGrazie mille, Daniela e prova il Cesanese!
RispondiEliminaCommmento di Chiara Giglio erroneamente messo nel post più in basso:
RispondiElimina"premetto che non amo per nulla i vini laziali(in particolare quelli dei castelli romaniche mi rifiuto categoricamente di bere)) non conosco però quello che raccomandi tu,cercherò di trovarlo in qualche enoteca qui a Trieste...Il piatto sembra molto gustoso , sono in astinenza da pasta causa la dieta che sto seguendo, se non fosse che mi ha fatto perdere 5 chili senza troppi sforzi l'avrei già abbandonata....Fra i prodotti laziali che merita citare c'è il pane di Genzano, quello si è un prodotto fantastico....Buon we Enrico..."
@Chiara: faccio lo stesso commento di quello di risposta a Daniela.
RispondiEliminaE' vero, il pane di Genzano è buonissimo, anche se preferisco tra i pani laziali quelli di Veroli e Lariano.
accipicchia da romana non conoscevo questa ricetta, quindi ti ringrazio e le provo quanto prima, un abbraccio SILVIA
RispondiElimina@Sississima: non è una ricetta laziale, ma sono gli ingredienti che sono laziali. Cari saluti.
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