14 gennaio 2014

La mia golosissima Londra (in barba ai luoghi comuni!)


A Londra si mangia malissimo”, “Londra è bella, ma per il mangiare meglio portarsi la pasta da casa”, “In Inghilterra lasciamo perdere il mangiare”… Quante volte abbiamo sentito dire, magari non proprio negli anni più recenti, frasi del genere?
Beh, la mia recente permanenza a Londra mi ha consentito di poter smentire del tutto questo tipo di affermazioni. Anche perché oggi la capitale del Regno Unito vanta un’ampia schiera di grandi ristoranti e di competentissimi e bravissimi chef, lo street food è mediamente di qualità e ci sono un sacco di piatti sfiziosi, non solo di origine locale, da degustare qua e là.
A tale ultimo proposito, altro luogo comune è la mancanza di una vera cucina inglese e la presenza di cucine etniche di buon livello.
Sul secondo aspetto sono totalmente d’accordo, mentre nel primo caso dissento totalmente perché la cucina inglese esiste, c’è, ed è pure molto buona.
Ne ho potuto avere la conferma dai miei giorni di vacanza nella splendida Londra, una città molto diversa ad esempio da Parigi e di grande fascino ed interesse sotto molti aspetti, non solo quello culinario.
Ma volendo affrontare solo quest’ultimo tema, vorrei farvi partecipi delle mie food experiences londinesi.
Due ristoranti in particolare nelle mie “zingarate gastronomiche” svettano su tutti, grazie ai preziosi suggerimenti della blogger Barbara che ho il dovere di ringraziare ancora pubblicamente.
Il primo è Simpson’s inthe Strand dietro Covent Garden. Nel locale si entra varcando un portone di un bel palazzo e si è accolti e coccolati sin da subito. E’ un luogo proprio d’altri tempi, molto elegante, con pareti in legno, musica al pianoforte di sottofondo, molto ben frequentato.


Il servizio è perfetto ed è assicurato da camerieri molto professionali e vari chef che, con scenografico cappello, servono manicaretti egregiamente presentati e dal gusto vero e autentico.
Un must di questo ristorante è il roast beef all’inglese, cucinato in maniera tradizionale.


Un piatto sontuoso (i camerieri lo tagliano a mano davanti a voi) che prende il nome di “Roast rib of Scottish beef (aged 28 days)” e che è costituito da spesse ma morbide fette di roast beef servite con un quasi impalpabile Yorkshire pudding (una sorta di rustico soffice e delicato: delizioso!).



Completano il piatto un padellino in rame con dei cavoli croccanti stufati e delle ottime patate arrosto. Una scelta davvero imperdibile!
Prima di questa pietanza “centrale”, potete prendere una buona lobster soup e gustare su del buon pane l’ottimo burro delle campagne inglesi, che viene servito “di default”.
Altro grande indirizzo londinese (ecco il secondo grande suggerimento) nei pressi di Westminster Abbey è il Cinnamon Club, un grande ristorante che fa cucina indiana rivisitata in chiave moderna (chef Vivek Singh).


Bellissimo anche il locale, ambientato in una ex biblioteca. In questo ristorante, in relazione al quale sono stati pubblicati anche dei bei libri con le migliori ricette, potete gustare tanti piatti interessanti che mi hanno colpito per il sapiente dosaggio delle spezie, il grande equilibrio dei sapori mai eccessivamente piccanti o prevalenti e l’ottima qualità delle materie prime.
E’ certamente un locale un po’ caro, ma se ci andate a pranzo riuscirete a spendere una cifra contenuta (intorno ai 22-24 pounds), ottenendo in contraccambio una grande esperienza gastronomica. Io ho assaggiato in particolare un freschissimo haddock in crosta speziata con salsa al cocco e zenzero, servito con un tortino di riso al vapore.


Buono anche il classico tandoori chicken breast, ma insaporito con particolari spezie e salsine che conferivano una piacevole delicatezza al piatto. Ottimo e altrettanto delicato lo speziato pudding di Natale Garam Masala.
A Londra, poi, figurano parecchi locali, anche di cucina italiana, del mitico Jamie Oliver.
Io ho avuto modo di mangiare al suo ristorante a Covent Garden chiamato Union Jacks. Si tratta di un bistrot molto carino che fa soprattutto cucina inglese, insalate, pietanze al forno e dolci, ma dove ci si può fermare anche solo per un aperitivo o un dopo cena.
Strepitoso a mio avviso la zuppa di cozze e sidro gallese (quest’ultimo dal nome impronunciabile: Gwynt y Ddraig Pontypridd) e l’agnello dello Yorkshire servito con orzo, cipolle e dell’uvetta che si accordava davvero bene con questo tipo di carne.



Un’altra imperdibile tappa della Londra golosa è quella del Borough Market, sotto allo storico London Bridge.


Un mercato molto antico dove c’è davvero un ben di Dio di generi alimentari freschi e trasformati: ortofrutta, formaggi tradizionali inglesi, pesce, ottime carni delle razze autoctone locali, ecc. Da non perdere poi lo street food presente in questo mercato, proveniente dalle più disparate cucine etniche: un tripudio di profumi e soprattutto di sapori.
Ci dovete assolutamente andare a stomaco vuoto, per poter provare più di una irresistibile specialità. Io mi son fatto tentare da un salsiccia di maiale con salsa ai mirtilli e al pepe nero e da delle patate condite con un filante formaggio raclette e cetriolini: una squisitezza!
 


A pochi passi dal Borough Market, c’è il pub più antico di Londra, il George InnUn posto che risale al XVI secolo e che fu frequentato persino da Shakespeare e da Dickens, che lo citò in qualche sua opera.


E’ un pub molto caratteristico col suo arredamento in legno, dove potete gustare dell’ottima birra inglese e mangiare del buon cibo da pub: pies di carne, altri piatti a base di carni varie e, se volete tenervi più leggeri e al riparo dal freddo esterno, zuppe (buona quella di funghi).
Come si fa poi ad andare a Londra senza visitare Harrod’sEd anche dal punto di vista gastronomico questo storico grande magazzino è un autentico paradiso per i gourmet.
Anche qui trovate davvero di tutto, comprese delle buonissime terrine e dei pies ai gusti più diversi, anche take-away. Da non perdere i tanti ristorantini all’interno della Food Hall, dove potete mangiare specialità di carne e di pesce davvero sfiziose. Per chi non ha problemi economici c’è anche un Caviar Bar, dove poter degustare caviale e ostriche, abbinati a vodka di qualità e champagne.
 

Simile ad Harrod’s è l’altro “parco giochi dei gourmet” Fortnum & Masonanch’esso molto ricco di golosità, con delle chicche esotiche particolari. Immaginate un Castroni moltiplicato all’ennesima potenza…


A Londra, comunque, non è possibile non assaggiare il suo cibo di strada per eccellenza, il fish and chips. Sono stato a mangiarlo in un locale molto noto, il Golden Hind. Devo dire che forse si può trovar di meglio, ma comunque il livello qualitativo era buono. Buone anche le salsine di accompagnamento, tra cui una per me originale salsa di piselli.
Vi consiglio infine di assaggiare almeno una volta i buonissimi formaggi artigianali inglesi. Anche in qualche buon supermercato o da Harrod’s troverete degli ottimi prodotti, tra cui evidentemente lo Stilton, ma anche il Cheddar affumicato al legno di quercia. E poi vi ricordo le mitiche colazioni all’inglese (con le scrambled eggs in testa), che hanno sempre il loro gran perché…
Finisce qui il mio mini-viaggio gastronomico a Londra, ma di questa città vi parlerò ancora. Seguitemi e scoprirete tante altre chicche ;)

8 commenti:

  1. Londres (tout le Royaume Uni d'ailleurs) a des charmes indeniables. Meme si ces endroits magnifiques que sont Harrods ou Fortnum and Masons existent depuis des lustres, il faut reconnaitre que la qualite de la nourriture, et notamment de la street food, est meilleure qu'il y a quelques annees. Et puis, c'est vraiment une ville magnifique.

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  2. @Gracianne: tout à fait! Mais j'ai bien mangé à Londres meme il y a quelques années.

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  3. Quindi sei passato da queste parti! Simpson.. da quanto tempo non ci vado, anzi ci sono stata una sola volta circa 18 anni fa...! la prossima volta fatti sentire :)

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  4. @Pasta Bites: è stata una cosa breve (purtroppo) e decisa all'ultimo momento, senza avere il tempo materiale per fare molte cose. Ma la prossima volta ci organizziamo bene, promesso ;)

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  5. Grazie per questo bellisimo reportage; favoloso quel rostbeef . Buon fine setttimana Daniela.

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...o una goccia di acqua salata