23 novembre 2012

I cucumber sandwiches di Oscar Wilde



I cetrioli sono una delle poche cose che non mangio spesso sia perché il loro gusto non mi fa impazzire, sia perché non sono digeribili così facilmente (anche se pare facciano un gran bene).
Ma un articolo che ho letto recentemente mi ha indotto ad utilizzarli, con grande successo devo dire. Nell’articolo si citavano i sandwich al cetriolo a cui Oscar Wilde faceva riferimento ne “L’importanza di chiamarsi Ernesto” nella parte in cui erano stati offerti in occasione di un ricevimento. E’ un romanzo molto gradevole che irride, con un sottile humour tutto inglese, la società vittoriana dell’epoca.
In particolare nel libro di Wilde si parla di questi buonissimi sandwich (dopo vi dirò il perché) quando, poco prima dell’ora del tè, l’aristocratico scapolo Algernon Moncrieff chiede al maggiordomo se sono pronti, per farli gustare alla zia che era in arrivo. Pronti lo erano, ma il sopraggiungere dell’ospite inatteso Ernest fa sì che essi siano consumati, discutendo di vicende legate ai matrimoni e di altri affari, prima dell’arrivo della zia…
I cucumber sandwiches (per chi non lo sapesse o non lo avesse capito, cucumber in inglese vuol dire cetriolo) si preparano così: si prende un cetriolo e dopo averlo privato della buccia lo si taglia a fettine sottili, dividendo poi in due ciascuna fettina. Il cetriolo così tagliato viene fatto marinare per lungo tempo (anche se la ricetta che ho trovato non implicava una lunga marinatura) in olio extravergine, limone, aglio tagliato sottile e pepe.
Nel frattempo tagliare da alcune fette di pane (io ho usato un pane di Lariano scuro) o pancarrè le relative croste e cospargerle di burro alle acciughe.
Il burro alle acciughe si ottiene lavorando il burro tenuto per qualche tempo fuori frigorifero con una forchetta insieme a delle acciughe sminuzzate (ma può andar bene anche della pasta di acciughe). Quando il composto è ben amalgamato ed assume la consistenza di una pomata, compattarlo a mò di salsicciotto, avvolgerlo in della carta stagnola e metterlo in frigo ad indurire fino a quando non deve essere utilizzato.
Sulla prima fetta imburrata disporre i cetrioli ben sgocciolati e chiudere ciascun sandwich con un’altra fetta imburrata.
Questi sandwich sono sorprendentemente buoni in quanto la marinatura conferisce al cetriolo un sapore un po’ diverso dal solito e lo rende forse meno pesante. E’ bello poi in bocca sentire la freschezza di questo sandwich e la relativa dolcezza, cui fa da contraltare il gusto morbido e deciso del burro alle acciughe.
Una vera e piacevole sorpresa. Ho voluto un po’ rischiare a preparare questi sandwich e sono stato ben ricompensato! Ma tra me e me ero quasi sicuro della riuscita, anche perché sono convinto che i sandwich preparati all’inglese sono sempre e comunque buoni, morbidi e ben saporiti e che i popoli nordici siano molto più buongustai di quanto si creda (l’ho sperimentato di persona anche in Germania).
Servite questi sandwich rigorosamente all’ora del tè con (appunto) dell’ottimo tè e seguendo tutte le formalità del caso, come solo gli inglesi sanno fare.

12 commenti:

  1. tiens, tiens, Enrico se met a la cuisine anglaise :)

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  2. @Gracianne: quelque fois il arrive ;)

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  3. Li conosco sono buonissimi. Buona serata Daniela.

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  4. @Daniela: ero io allora in difetto di conoscenza ;)

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  5. Non ricordavo proprio questo particolare della pièce: devo rileggerla e ovviamente preparare questi sandwiches!

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  6. ho letto il libro e mi sono chiesta come possano gli inglesi mangiarli accompagnandoli con il the, io di certo preferirei una birra o un calice di Prosecco...Buona settimana Enrico...

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  7. @Chiara: anche io pensavo la stessa cosa ma mi sono dovuto ricredere!

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  8. Io vivendo "vicino" al mondo austrotedesco non posso che constatare l'uso massiccio che si fa del cetriolo nel Nord Europa ma..anche a me non fa impazzire!Nell'ultima estate me ne hanno regalati alcuni e ho scoperto che pelandoli e tagliandoli sottilissimi sono digeribili (ammetto la mia ignoranza in materia, prima non li sbucciavo del tutto!)Questo sandwih devo assolutamente provarlo!!!Non foss'altro per Oscar Wild che ho sempre amato leggere...:))) Un bacio!

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  9. @Yrma: anche io tagliandoli sottili e marinandoli li ho trovati abbastanza digeribili. Baci e a presto!

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...o una goccia di acqua salata