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21 luglio 2017

Bombardoni...amo?


Torno a pubblicare una ricetta dopo molto tempo e lo faccio con grande piacere sia perché fondamentalmente mi piace molto cucinare e sperimentare, sia perché oggi vi propongo una preparazione a mio avviso davvero molto sfiziosa.
Nello specifico si tratta di un primo piatto che, è doveroso sottolinearlo, ho cucinato dopo aver assaggiato un analogo e buonissimo manicaretto preparato da Oliver Glowig nel suo ristorante al Mercato Centrale di Roma.
Il bravo chef tedesco, infatti, propone in carta un intrigante piatto di pasta lunga con fagioli, olive nere, capperi, acciughe, origano e pomodori secchi. Completa il piatto una sfiziosa “mollica” che lo condisce a mò di parmigiano.


Un piatto davvero riuscito, mediterraneo, dove sono tanti gli ingredienti protagonisti, a cominciare dai fagioli, continuando con i pomodori secchi e finendo con l’origano, per citare solo quelli che emergono con più carattere.
Ho quindi voluto riprovare tale preparazione cercando di replicarla a casa, ma con molte varianti, come spesso mi capita di fare. Eccole:

- pasta lunga sostituita con dei bombardoni (una sorta di grossi pennoni) del pastificio De Martino di Gragnano;
- fagioli borlotti sostituiti con i più delicati cannellini;
- acciughe sottosale sostituite con la colatura di alici;
- non utilizzo dei capperi (non amo affatto il classico abbinamento capperi-olive, preferisco tenerli sempre assolutamente separati l'uno dall'altro);
- non utilizzo della “mollica” (o, se proprio devo, userei al suo posto della "polvere" di tarallo 'nzogn e pepe).

Ecco allora la mia ricetta rivisitata:
(dosi "ad occhio")

olive nere di Gaeta denocciolate
origano secco
pomodori secchi sott'olio sminuzzati finemente
fagioli cannellini già cotti
colatura di alici
bombardoni Pastificio dei Campi 300 grammi per 4 persone
aglio
olio extravergine

In una padella far soffriggere l'aglio tagliato a pezzetti in poco olio extravergine. Aggiungere i fagioli e far insaporire un pò. Unire le olive, i pomodori secchi, la colatura di alici (un paio di cucchiai al massimo, non esagerate!) e poco origano. Far andare ancora un pò, aggiungere dell'acqua quando il sughetto tende a restringersi e spegnete il fuoco quando l'intingolo comincerà ad essere cremoso.
Far cuocere la pasta al dente (aggiungete nell'acqua pochissimo sale, perché la preparazione è ampiamente sapida di suo!) e finire di cuocerla in padella saltandola per bene. Aggiungere dell'altro origano secco e, se piacciono, dei taralli n'zogn e pepe sbriciolati. Rifinire con una bella fogliona di basilico fresco, che in questo periodo grazie a Dio è profumatissimo e disponibile in abbondanza.
Un piatto davvero mitico che vi invito a provare e che si abbina bene a mio avviso ad un vino rosso abbastanza robusto del Sud, come il Per' è Palumm di Ischia.
Enjoy!

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