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15 luglio 2017

Andar per gamberetti (a cavallo)

Foto (c) Toerisme Oostduinkerke, Westtoer fornita dall’Ufficio del Turismo delle Fiandre in Italia

Qualche tempo fa ho letto con grande interesse un comunicato stampa che parlava di un paesino costiero delle Fiandre, denominato Oostduinkerke (non distante dalla più conosciuta Ostenda), che è l’unico luogo in Europa a praticare la pesca dei gamberetti a cavallo.
Ho deciso allora di approfondire la cosa, scrivendone un post che oggi qui potete leggere.
Innanzitutto bisogna sottolineare che questo metodo di pesca dei gamberetti è rimasto praticamente intatto nei secoli, anche se certamente oggi le reti per catturarli sono più evolute di una volta. Testimonianze di questa antica pratica si rintracciano già a partire dal 1500 anno nel quale, ad esempio, negli archivi di Bruges si racconta di un tipo di pesca praticato con la rete a strascico trainata da cavalli.
Un tempo diffusa lungo le coste del Mare del Nord, dalla Francia al Belgio, dall’Olanda all’Inghilterra del sud, questo tradizionale tipo di pesca è sopravvissuto oggi solo a Oostduinkerke, sia grazie all’ecosistema che favorisce il proliferare dei gamberetti, sia grazie ad un tenace numero di pescatori che ha voluto tener viva la tradizione, tramandandola di generazione in generazione.
Una tradizione il cui valore è stato riconosciuto ufficialmente a fine 2013 dall’Unesco, che l’ha aggiunta al suo Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La pesca si pratica un paio di giorni alla settimana, nei mesi tra giugno e settembre. L’appuntamento è alle 8 circa del mattino, in modo da sfruttare maggiormente le ore di bassa marea. I possenti cavalli da traino, per lo più di razza brabantina, vengono scortati fino alla battigia dove i pescatori-cavalieri predispongono lunghe reti triangolari che serviranno per catturare i gamberetti. Vengono posizionate inoltre ai lati della sella delle grosse ceste in vimini, dove il pescato viene raccolto. I cavalieri, muniti di cerata, salgono quindi in sella e si avviano in acqua fin quando il cavallo è immerso quasi fino al petto. Ciascun pescatore si dispone poi parallelamente alla spiaggia e inizia a setacciare lentamente il fondo. Dopo circa quindici minuti, cavalli e pescatori tornano sulla spiaggia per controllare quanto raccolto e riposare. Nella rete insieme a granchi, pesciolini e residui del mare, si troveranno anche tanti piccoli e tipici gamberetti grigi. Al primo pescato ne seguono altri, fin quando, con l’arrivo dell’alta marea dopo circa due ore, la giornata di lavoro finisce.
I gamberetti grigi, chiamati anche “caviale del mare del Nord” per essere particolarmente prelibati, rappresentano l’ingrediente principale di molti piatti tipici della zona, rinomati in tutte le Fiandre. Sono da ricordare ad esempio le croquettes de crevettes, con all’interno gamberi e formaggio fuso o i tomate-crevettes, pomodori ripieni di gamberi e salsa rosa.
Durante l’ultimo fine settimana di giugno la tradizione della pesca a cavallo è celebrata con la “Festa del Gambero” che prevede durante il weekend parate, eventi e ovviamente l'assaggio di tanti saporiti gamberetti, preparati secondo ricette tradizionali.
Per maggiori informazioni su date e orari in cui si può assistere alla pesca a cavallo date un'occhiata qui.
E buone Fiandre a tutti!

2 commenti:

www.natosottoilcavoloblog.com ha detto...

Molto interessante e cHe cosa curiosa! Da tener presente

Lefrancbuveur ha detto...

Carino, vero?