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22 maggio 2015

Mille Miglia e Santa Margherita, la grande bellezza


Dopo qualche anno sono piacevolmente tornato alla Mille Miglia, in occasione del suo passaggio a Roma.
Avevo già parlato nel mio blog, ormai parecchio tempo fa, di questa gara di auto d’epoca che ha fatto la storia dell’automobilismo, così piena di fascino e di personaggi famosi e che ancora oggi richiama milioni di fans lungo tutto il suo percorso.


Un percorso ricco di passione, bellezza e batticuore che parte da Brescia, scende giù a Roma e ritorna a Brescia, toccando in quattro giornate alcune delle più belle città d’Italia.
Pensate che ogni anno, a fronte di poco più di 400 posti in gara, sono quasi 3 mila le domande di iscrizione di piloti e vetture provenienti da ogni parte del mondo: Usa, Giappone, Germania, Regno Unito e, negli anni più recenti, anche Cina. Il 76% dei concorrenti è infatti straniero e proviene da ben 35 Paesi.


Quest’anno ho avuto modo di ammirare le splendide auto della Mille Miglia dall’alto della terrazza di Castel Sant’Angelo. 



Un posto incantevole, con vista su San Pietro, sui ponti sul Tevere e su una Roma sfavillante di luci che continua a sorprendere anche chi ci abita da una vita.


Il tutto grazie all’invito ricevuto da Santa Margherita, main sponsor wine di Mille Miglia, che ha partecipato all’edizione 2015, nell’ottantesimo anniversario della sua Fondazione, con tre equipaggi, a consolidare un legame che fin dagli Anni Cinquanta associa la famiglia Marzotto a questa gara.


Per l’occasione, Santa Margherita ha presentato insieme ai suoi ottimi vini una “Special Edition Mille Miglia” del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene 52 in versione magnum. Una confezione rosso fiammante, decisamente in tema con questo evento.


Santa Margherita, tra tradizione e passione, ribadisce così il proprio legame con la corsa più bella del mondo, che non è soltanto un momento sportivo, ma la celebrazione della passione italiana in tutte le sue forme.


E poi, come dichiara Stefano Marzotto, che ha partecipato alla gara con una bellissima Aurelia B20 del 1953, nella competizione vi è una fondamentale scuola d'impresa e occorre che la bellezza italiana, la tradizione e la competenza - siano esse legate alla meccanica o al mondo del vino e del gusto - siano sostenute, difese e valorizzate attraverso un grande impegno collettivo”.
Come non essere d’accordo?

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