Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

27 novembre 2014

Al via l’operazione “United Wines of Veneto”


Il Veneto è ricco di tanti prodotti e giacimenti gastronomici, ma anche di pregiati vini, a cui fanno capo numeri importanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. In questa bella regione, infatti, vi è una varietà tale di tipologie da soddisfare tutte le esigenze e i palati: dalle bollicine ai rossi, dai bianchi ai vini da dessert.
In questo contesto opera l’U.VI.VE, l'Unione dei Consorzi Vini Veneti D.O.C. e D.O.C.G., che è una realtà che comprende ben 21 Consorzi e che opera essenzialmente nell’ambito della promozione e divulgazione sui mercati esteri, con l’obiettivo di presentare i territori della regione in modo univoco e sinergico.
L’U.VI.VE quindi è in grado di esprimere una massa critica che offre la possibilità di competere in modo adeguato soprattutto sui più importanti mercati internazionali.
E il suo prossimo mercato-obiettivo è il più importante e cioè quello statunitense, esigente ma certamente sensibile al fascino del Made in Italy.
Ecco allora che sta partendo, in collaborazione con Eataly, l’operazione “United Wines of Veneto” con un esordio romano a partire dal quale l’U.VI.VE sta mettendo a punto il format da esportare poi nelle tappe di New York e Chicago.
 
Alcune foto dalla cena di presentazione del Progetto: 1) il carpaccio, che fu “inventato” al Cipriani Harry’s Bar di Venezia
Si prevedono incontri mirati con la stampa e gli operatori di settore e poi soprattutto degustazioni e contatti diretti con i consumatori.
 
2) il risotto al nero di seppia, un classico nella cucina veneta
Da Roma a Chicago, passando per New York, l’obiettivo è proprio quello di far conoscere al meglio le eccellenze del Vigneto Veneto.
Ma anche di giocare sull’appeal del territorio che, Venezia in testa ma senza dimenticare le colline e le montagne, i laghi e le città, costituisce un attrattore con pochi eguali al mondo.
 
3) il bollito misto alla veneta, con bagnetto verde e salsa al miele
Il periodo di svolgimento delle iniziative promozionali presso le sedi Eataly di New York e Chicago, sarà la prima decade di dicembre 2014, mentre quelle di Roma sono in corso di svolgimento.
 
4) la torta sette veli: lo sapevate che l’origine non è siciliana ma veneta?
Auguri a questo bel progetto!

22 novembre 2014

Una Dolce....mente...

 
Nella mia ormai corposa biblioteca culinaria ho aggiunto di recente un bellissimo libro, che riguarda il fantastico e a volte complesso mondo dei dolci.
Il libro, dal titolo Dolce…Mente (Giramondo Gourmand Editore), è davvero interessante, molto curato sia dal punto di vista dei contenuti che della fotografia e trasmette un’atmosfera calda, domestica, facendo rivivere i profumi e i sapori di un tempo.
L’autrice, Patrizia De Angelis, è una foodblogger che ha una grande passione per i dolci (il suo blog è, non a caso, chiamato I dolci nella mente) e che, vi assicuro, è davvero molto brava. 


Nel suo libro figurano sia ricette di semplice realizzazione, sia più complesse anche con grandi classici appena rivisitati.
Ci sono dolci per tutte le stagioni e delle ricette tematiche, composte da ingredienti chiave e principali (frutta secca, cioccolata, latte e derivati, frutti di bosco).
Nel corso della presentazione del libro, avvenuta nel bello scenario del ristorante La Veranda in zona San Pietro a Roma, ho fatto un primo... assaggio di quello che mi aspetterà eseguendo qualche bella ricetta contenuta nell’opera di Patrizia.
 

Ecco allora delle ottime stelle di brownies al cioccolato, degli squisiti éclair allo zabaione o dei gradevoli sablé alla nocciola e gianduia.
 

Ma di ricette interessanti il libro è pieno, come è ricca Patrizia di tanta creatività, che le sta dando i meritati frutti.

Dolce… mente
di Patrizia De Angelis
Giramondo Gourmand Editore
129 pagine, 22 euro
Per info sull’acquisto del libro, trovate
tutte le notizie qui

17 novembre 2014

Un piacevole tuffo nel mondo di Tex


E’ stata inaugurata l’altro ieri la piazza Guido Crepax e la prima parte del Parco di Tex nel “quartiere dei fumetti” del Torrino Mezzocammino a Roma.
Se ben ricordate, vi avevo già parlato di questo simpatico quartiere  alla periferia di Roma, in cui tutto parla dei fumetti e dei fumettisti e che sta crescendo molto bene, con tante nuove aperture di negozi e simpatiche e interessanti iniziative.
 
Il figlio di Bonelli con ... Tex
Come quella dell’altro ieri, in cui alla presenza di personalità politiche, del presidente del Consorzio Torrino Mezzocammino e della famiglia Bonelli (il creatore di Tex) è stata inaugurata anche una statua dello stesso Tex nella centrale e neonata Piazza Crepax (altro noto e importante fumettista).
L’inaugurazione ha avuto luogo nella giornata del 15 novembre nel primo pomeriggio, quando è stato “tagliato il nastro” innanzitutto sulla prima parte dell'area verde dedicata a questo popolare eroe dei fumetti che dovrebbe essere completata entro il gennaio 2015 (anche con campi da beach tennis e beach volley).


Su una delle porte di accesso del parco campeggia anche una raffigurazione di Kit Carson, altro grande personaggio nelle storie di questo mito della nostra infanzia.


Nella piazza Crepax sono stati poi posti tanti “sedili” con sopra le piastre artistiche, in color seppia, di tante storiche copertine di Tex Willer.


Nella stessa piazza, la protagonista è comunque la statua di Tex di cui sopra, donata dalla famiglia Bonelli al presidente del Consorzio Torrino Mezzocammmino e da quest’ultimo gentilmente messa a disposizione di tutti. La statua raffigura un Tex senza cappello, chinato accanto al suo cavallo Dinamite, in uno “scenario” che riproduce l’ambientazione classica del suo fumetto, con aride rocce, terreni rossicci e dei cactus come unica forma di vegetazione.



L’inaugurazione è stata accompagnata da una merenda a base di panini con porchetta, dolcini e bevande, oltre che da una gradita offerta al numeroso pubblico presente di copie omaggio di diversi numeri di Tex. Sarà bello per me tornare a leggere dopo tanti anni qualche altra avvincente avventura.
 

 Questa ed altre iniziative stanno contribuendo a far diventare questo quartiere una mèta importante, non solo per gli abitanti della zona e vi invito quindi caldamente a venirlo a visitare.
E complimenti a chi sta contribuendo a farlo crescere così tanto, su tutti i fronti, compreso evidentemente quello ludico.

11 novembre 2014

La frittata di D’Annunzio

 
“Io mi vanto maestro insuperabile nell’arte della frittata per riconoscimento celestiale”
Gabriele D'Annunzio

Chi mi conosce un pò sa che adoro le uova, preparate in tutti i possibili modi. E’ difficile stabilire una preferenza specifica,  anche se devo ammettere che ho un debole in modo particolare per le uova in camicia, che sprigionano un cuore giallo e liquido. Ma anche le omelette e le frittate sono una mia grande passione, altroché. Anche preparate in modo molto semplice.
Nel post di oggi vi parlo di una bella frittata, tanto più che di recente c’è stato il #worldeggday o qualcosa di simile e può essere l’occasione per celebrarlo, anche se in ritardo.
Per la frittata che vi propongo oggi ho preso spunto da un vecchio articolo di Donata Marrazzo, che ho ritrovato in un cassetto, nell’ambito della sua interessante rubrica “Calalù” sul Domenicale del Sole 24 Ore.
In esso si citava un’opera dannunziana (“Cento e cento e cento e cento pagine del libro segreto di Gabriele D’Annunzio tentato di morire”) nella quale l’autore fa un’ode alla frittata e ad un angelo che, durante il lancio in aria per girarla, l’aveva presa e donata ai beati (del resto, diceva il Vate, l’aureola dorata dell’angelo non ricorda proprio la frittata?).
Al di là della bellezza letteraria dell’opera, la cui analisi lascio agli esperti, la ricetta proposta e pubblicata nell’articolo mi ha intrigato molto e allora eccomi a condividerla con voi.

Ingredienti:

4 uova
5/6 filetti di acciuga
2 pomodori
prezzemolo, aglio
peperoncino, sale

Preparare un pesto con i filetti di acciuga e il prezzemolo (io l’ho preparato non in un mortaio ma al coltello, tritando finemente il tutto su un tagliere). In una padella soffriggere uno spicchio d’aglio tagliato a pezzetti in poco olio extravergine. Aggiungere il pesto e i pomodori a cubetti, peperoncino (non mettetene troppo, mi raccomando, altrimenti copre gli altri sapori; anche perché a mio avviso e in generale il peperoncino non si adatta benissimo alle frittate) e sale. Cuocere e lasciar freddare bene.
Sbattere le uova, aggiungere poco sale e incorporarvi il sughetto. Versare il tutto in una padella con olio di semi ben caldo. Far dorare da un lato, poi rigirare la frittata e farla cuocere anche dall’altro brevemente.
E qualora la faceste saltare in aria per girarla, fate attenzione: qualche angelo potrebbe passare e impossessarsene... ;-)

5 novembre 2014

Zuppa di ceci, funghi e castagne per prendere confidenza con l’autunno


Anche se non fa freddissimo, il fatto stresso che ci troviamo in autunno porta necessariamente a pensare e realizzare piatti autunnali. Con prodotti di stagione, evidentemente.
Well, in questi giorni mi è venuta voglia di preparare una zuppa molto in linea, anche dal punto di vista cromatico, con l’autunno e preparata con degli ingredienti che adoro: le castagne, i funghi, i ceci.
E’ una zuppa buonissima, che si prepara molto più velocemente di quanto ci vorrebbe, applicando una serie di “accorgimenti” che di seguito vi vado a spiegare.
Le castagne e i ceci, infatti, in teoria dovrebbero essere preventivamente cotti partendo dal prodotto secco, ma per mancanza di tempo (e di voglia) li ho utilizzati già pronti, ma usando prodotti di un livello qualitativo tale che hanno più che degnamente sostituito “gli originali”.
Per i ceci ho utilizzato dei ceci in scatola, che sono buonissimi esattamente come il prodotto secco cotto, con la differenza che non deve essere messo in ammollo e cotto per lungo tempo. Come castagne ho usato delle castagne morbide Noberasco, sgusciate e cotte, anch’esse di ottima qualità (le ho trovate da Eataly).
Quanto ai funghi, ho utilizzati dei funghi porcini secchi di notevole pregio (comprati sempre da Eataly) provenienti dalla zona Igp del Fungo di Borgotaro, nel parmense. Non potete capire che profumo emanavano una volta aperta la loro confezione sottovuoto!
Insomma ho preparato una ottima zuppa con grandi ingredienti, in un tempo veramente breve.

Ecco come l’ho fatta:

In una casseruola ho fatto imbiondire in olio extravergine 2-3 spicchi d’aglio interi insieme a del lardo tagliato a cubettini. Piccolo inciso sul lardo: ho utilizzato un lardo bio di un’azienda (la Fanelli di Riofreddo) che ho scoperto da poco e che produce un ottimo prodotto. Quest’ultimo si vende anche in piccoli quantitativi sottovuoto e proviene da maiali allevati allo stato semibrado.
Tornando alla preparazione, ho aggiunto al soffritto anche alcuni ciuffetti di rosmarino e lasciato andare ancora per un po’.
Ho aggiunto poi due scatole di ceci, fatto ben insaporire e inserito dell’acqua. Se durante la cottura il livello del liquido dovesse ridursi, aggiungetene altra. Verso metà cottura, ho immerso nella casseruola il mio minipimer e frullato grossolanamente e brevemente la zuppa, in modo da ottenere una maggiore densità. Ho continuato poi a far cuocere sul fuoco.
Nel frattempo avevo fatto ammorbidire i funghi in acqua tiepida per circa una mezzora e successivamente li avevo sminuzzati un pò.
Ho quindi incorporato nella zuppa i funghi tagliati e le castagne cubettate sommariamente (la quantità è a vostro piacere, a seconda se la zuppa vi piace più o meno dolce o se volete che abbia più o meno sapore di castagne).
Ho fatto insaporire la zuppa anche di questi altri ingredienti per un tempo sufficiente e l’ho servita ben calda, guarnendo con un ciuffetto di rosmarino.


Buon appetito e buon autunno a tutti!