Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

8 ottobre 2013

“Da grande” voglio fare il “trifolau”

 
Non ricordo più l’ultima volta che ho assaggiato il tartufo bianco del Piemonte. Forse nelle Langhe in un mio bel viaggio da quelle parti  o qui a Roma al Girarrosto fiorentino, ma certamente non di recente.
Mi mancava un po’ il tartufo bianco, quel fungo ipogeo che è uno dei pochi prodotti a mio avviso che si “gusta” soprattutto ed in modo prevalente con l’olfatto.
Ebbene, un’occasione per rinvigorire e dare tono alle mie papille olfattive oltre che gustative è stata la serata ad esso dedicata, tenutasi presso lo Sheraton di Roma Eur.
Una serata molto ben organizzata (dal bravissimo Carlo Vischi, chi se non lui?), che ha decretato il trionfo del tartufo, le cui caratteristiche cambiano a seconda delle diverse aree del Piemonte. Si ha quindi il tartufo bianco delle Langhe, del Roero, del Monferrato, come è stato possibile constatare attraverso una apposita “degustazione olfattiva”, che ha introdotto la memorabile food experience della serata (tra i tre, io ho preferito nettamente quello del Roero, molto più deciso e intenso degli altri due).
 
 
E’ stata poi la volta degli antipasti, composti da deliziose salsine (da non perdere quella con aglio ed acciughe), peperoni e cipolline sott'olio, da servire su ottime focacce calde. E come non citare poi i differenti e spettacolari formaggi piemontesi e l’ottimo burro di alpeggio?
 
 
Passando alla cena vera e propria, non si poteva prescindere dall’offrire piatti a base di uno dei prodotti che dà il meglio di sé con il tartufo bianco, e cioè le uova.
Tutti e due strepitosi sono stati infatti i piatti che hanno abbinato uova e tartufo: le uova in cocotte con tartufo bianco d'Alba, servite in una fascinosa scatola di legno;
 
 
le uova cotte a bassa temperatura con fonduta di pecorino romano Dop, guanciale di Amatrice e tartufo bianco d’Alba, in un riuscito mix piemontese-laziale.
 
 
Ovviamente anche i primi l’hanno fatta da padrone, tutti ben profumati, impreziositi com’erano da generose dosi di tartufo bianco.
 
La padella è pronta con il burro...
...ed ora con i ravioli
Qualche esempio? I ravioli con ricotta romana Dop, vellutata di zucca e tartufo bianco di Alba, il plin di fonduta con burro d'alpeggio, parmigiano e tartufo bianco d'Alba.
 
 
 
 
Il merito di tanto splendore è da attribuire alle mani sapienti degli chef Maurilio Garola, stella Michelin del ristorante Caiu del Tornavento di Treiso (CN) nel cuore delle Langhe e Massimo Mentasti del ristorante la Gallina di Monterotondo di Gavi (AL) sulle colline del Monferrato alessandrino. Oltre naturalmente a Donato Savino, lo chef del ristorante AQVI dello Sheraton.
Tanta nobile magnificenza non poteva non essere accompagnata da altrettanto importanti vini, in particolare il Barolo Essenze 2008 Terre da Vino.
 
Quel che resta degli ottimi vini della serata...
Questa gran serata mi ha fatto proprio venire la voglia di continuare ad essere inebriato dagli intensi profumi del tartufo bianco piemontese.
E le occasioni non mancano di certo. Ad Eataly a Roma il ristorante temporaneo cucina il tartufo bianco per tutto il mese di ottobre; per chi vuole invece gustarlo in loco apprezzando anche il bellissimo paesaggio ed i colori che offre il Piemonte in questo periodo, ci sono ben venti fiere del tartufo che si tengono in questa regione. E in tutte vige un patto di trasparenza con il consumatore, garantito dalla presenza sul posto di una Commissione di Qualità che guida ad acquisti più consapevoli. Dalla celebre Fiera internazionale del Tartufo bianco d'Alba (la 83a edizione è in programma dal 12 ottobre al 17 novembre 2013) alle altre cinque importanti fiere nazionali (20/27 ottobre - Moncalvo, 3 novembre - Montechiaro d'Asti, 8-10 novembre - Rivalba, 10/17 novembre - Murisengo e il 17 novembre - San Sebastiano Curone), oltre ad ulteriori quattordici fiere regionali.
Chi volesse infine saperne di più sull’interessantissimo mondo del tartufo può consultare questo sito, dal quale si possono acquisire tantissime informazioni anche su corsi, libri, mostre, cucina del territorio, show cooking, “formazione” dei cani da tartufo, ecc.
Nel sito http://www.tuber.it/ vi sono invece tante ulteriori notizie utili, dalle quotazioni del tartufo alle specie e piante da tartufo, dalla cerca al calendario di raccolta, fino alla mappa del tartufo.
Non mi resta che sperimentare anche nella mia cucina qualche utilizzo meno classico del tartufo bianco del Piemonte. Di idee ne ho tante, bisogna solo metterle presto in pratica…

Ps: mi piacerebbe tanto fare il “trifolau”, il cercatore di tartufi, e diventarne un esperto… chissà, magari questo sogno un giorno si potrà avverare…

7 commenti:

Gracianne ha detto...

Alors ca, c'est veritablement un repas de roi.

De Foodmadam ha detto...

Che serata deliziosa! Spero che il tuo sogno si avveri presto! :)

De Foodmadam ha detto...

Che serata deliziosa! Spero che il tuo sogno si avveri presto! :)

daniela64 ha detto...

Una bellissima serata , grazie per averla condivisa con noi. Buona giornata Daniela.

Lefrancbuveur ha detto...

@Gracianne: tout à fait!

Lefrancbuveur ha detto...

@Defoodmadam: grazie!

Lefrancbuveur ha detto...

@Daniela: di niente, grazie a te