Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

11 luglio 2012

La Belgique gourmande


E veniamo, come promesso, al post “goloso” del mio viaggio in Belgio. 
Direi di cominciare da Bruxelles che è la città in cui risiedevo con l’albergo, dove sono stato di più e sulla quale ci sono senz’altro più cose da dire da questo punto di vista. 
Bene, bene. Da dove iniziare? 
E’ da premettere che evidentemente già conoscevo i classici prodotti tipici della gastronomia belga: moules, frites, cioccolata e gaufres e quindi affronto “l’argomento” solo in seconda battuta. Invece questo mio viaggio mi ha fatto conoscere tanti piatti di cui avevo soltanto sentito parlare (magari sul sito del Cavoletto di Bruxelles) ma non avevo mai avuto modo di assaggiare. 
Ora so ad esempio molto meglio cosa è lo stoemp, il waterzoi, gli speculoos, ecc. 
Cominciamo coll’elencarvi dei bei posticini dove sono stato nella capitale belga, commentando poi le pietanze assaggiate.
Si tratta di posti vicini alla Grand Place, in una zona quindi più che centrale e colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Sigrid per la sua miniguida sulla Bruxelles golosa che mi è stata molto utile.
 
Locali:

Per una buona birra (altro emblema di notevole entità del Belgio) consiglio di andare nel bellissimo locale. “A la morte subite” situato alla fine (o all’inizio a seconda di come la vedete) della stupenda Galleria St. Hubert, posto molto elegante e con negozi molto raffinati.



Il nome della birreria deriva dal fatto che un tempo i clienti di una vicina banca attendevano il loro turno bevendo una birra in questo locale giocando anche a dadi. Il gioco era il 421. E chi perdeva era “il morto”. Se poi il tempo era limitato, dopo una giocata breve si aveva un morto immediato, quindi una “morte subite”. Di qui il nome del locale nel quale si possono gustare ottime birre come la Gueze, la Kriek, la Faro, la Lambic. Il locale merita anche per il suo ambiente di altri tempi, i suoi bei tavolini in legno ed i suoi bei quadri tra cui campeggia anche una foto di Jacques Brel che pare fosse un gran frequentatore del locale. Ma qui si mangia anche, mica si beve solo!

La tartina viene servita così....

Da assaggiare la tartina (si fa per dire) con formaggio bianco e ravanelli. Devo descriverla meglio però, altrimenti non rendo l’idea: al tavolo, per capirci, viene servita una grossa tartina di pancarré (lunga sui 40-50 cm!) da condire by yourself con burro, formaggio bianco, ravanelli tagliati a fettine, cipollotto fresco, sale e pepe. Devo dire che davvero vale la pena di assaggiarla e sfama parecchio, oltre ad essere molto bella a vedersi!

La tartina dopo la mia opera ;-)

Torniamo sulla Grand Place (non vicino, proprio sulla Grand Place) e arriviamo sul lato dove c’è il ristorante T’kelderke che non classificherei affatto come turistico a giudicare dalla bontà dei suoi piatti, tutti preparati come si deve e tipicamente belgi e bruxellesi.


 Io ho mangiato all’esterno ma anche l’interno, in una sala al piano inferiore in una sorta di taverna dall’aria antica, è molto gradevole. Qui ho mangiato delle ottime croquettes de crevettes (finalmente dopo averle tanto desiderate!) e lo stoemp una sorta di puré con pancetta accompagnato da una carbonnade à la flamande a la bière veramente buona (in pratica uno spezzatino di vitello molto aromatico e sostanzioso). Dopo questo piatto non ce la farete più a mangiare altro, ma potrebbe essere interessante assaggiare anche qui le mitiche cozze preparate in modo classico e spettacolare, il coniglio alla gueuze, l’anguilla au vert, ecc.
Altro indirizzo secondo me imperdibile a Bruxelles è il ristorante Belga Queen anch’esso non lontano dalla Grand Place. E’ un posto innanzitutto molto curato ed elegante, frequentato da bella gente; una ex banca con soffitti molto alti, con colonne di marmo e ambiente fine.


 Qui si mangiano piatti tipici belgi molto ben presentati e leggermente rivisitati. Io ho mangiato davvero divinamente: feuilleté di gamberetti di Ostenda, guance di gallinella fritte, crema di champignons e foie de canard scottato e poi il fantastico coucou de Malines (un polletto ruspante) al forno su panino di pain d´épices con salsa allo sciroppo di Liegi e chips di patate fatte in casa. Ma ci sono tanti altri mille e buonissimi piatti anche a base di pesce e una sontuosa carta di coquillages e frutti di mare. A supporto dei piatti, del buon pane servito con del burro al sel de Guerande: quelle finesse!
Altri luoghi golosi alla rinfusa: ho mangiato discrete zuppe bio (tra cui il waterzoi) ed altre cosine salutistiche dolci (buone soprattutto per la prima colazione) e salate da Exki che si trova in varie parti centrali della città (vi sono dei punti vendita anche in Italia a Torino e Milano).
Per le frites ci sono tanti bei posti. Vi linko ad un sito dove ci sono le migliori friterie; mi ricordo in un altro viaggio a Bruxelles di averne mangiate di buone alla Maison Antoine a Place Jourdan.
Per i biscotti tradizionali belgi andate dallo storico Dandoy dietro Place de la Bourse. Qui scoprirete, per chi non li conosce, degli ottimi speculoos, il pain à la grèque, il pain d’épices, il pain aux amandes. Al posto dei soliti cioccolatini potete portare come regalo qualche bella confezione comprata qui. Sorvolo quindi sulle cioccolaterie per me tutte buone. I veri amanti del cioccolato sapranno maggiormente discernere.
Potendo portare con sé tante cose (forse quindi non in aereo) anche nei supermercati si trovano tanti bei prodotti tra cui prima di tutto lo sirop de Liège e delle ottime birre. Comunque per evitare il problema dei liquidi in aereo, potete comprarli in aereoporto!

Luoghi:
E’ molto particolare ed interessante la zona un po’ periferica chiamata Marolles, ex quartiere operario dove si trova qualche ristorantino interessante (non sono riuscito però ad andare da Stekerlapatte www.stekerlapatte.be/ che si trova da quelle parti perché nel giorno che ero lì era chiuso), dove si beve della buona birra e dove si può andare all’intrigante mercatino di Place Jeu de Balle: un insieme un po’ disordinato ma molto caratteristico di chincaglierie vendute per terra: dalle macchinine alla roba per la casa, da vecchi giradischi a libri antichi e più moderni, ma c’è veramente di tutto: una Porta Portese in piccolo che vale la pena di vedere!


 Una bella vivacità si sviluppa di fronte a Place de la Bourse, (île Saint Géry) di nuovo in centro, con localini molto simpatici bar à tapas, sushi bar e belle ragazze…
La zona della stazione du Midi è interessante per una serie di locali etnici: vi sono delle sale da tè marocchine, dove si serve il tè alla menta che ci stava proprio bene nelle calde mattinate bruxellesi nel periodo in cui ci sono stato; e poi tipici e caratteristici ristorantini e bar portoghesi e spagnoli non lontani da lì: quest’ultimi anche addobbati a festa dopo la vittoria della Spagna agli europei…
Non lontana dalla stazione du Midi è anche la storica e visitabile Brasserie Cantillon (risale al 1900) dove è possibile con un contenuto prezzo del biglietto degustare anche una gueze; si può inoltre anche acquistare qualche cosa (t-shirt, felpe, ecc.).



 Qualche parola sulla gastronomia liègeoise: ho assaggiato durante il Tour de France una buona insalata liègeoise con fagiolini, patate e pancetta (si può fare anche con l’aggiunta di salsicce), le buonissime boulets de Liège, delle polpette accompagnate ad una salsa fatta con il mitico sirop de Liège (un po’ dolci ma di un buono…) e poi c’è il famoso caffè liègeois che non ho assaggiato ma che è una sorta di affogato al caffè.


Per ora, c’est tout!

Ps in Belgio si trovano ovunque anche le gaufres ma non le adoro perché troppo pesanti e dolci per i miei gusti (e c’è pure chi ci aggiunge sopra questo mondo e quell’altro!).

10 commenti:

Aniko ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di andare
in Belgio...

Lefrancbuveur ha detto...

@Paprika: ehehehe!

Chiara ha detto...

un reportage molto interessante e completo, non conosco il Belgio, però forse preferirei Bruges a Bruxelles, ci sei stato ?Buona giornata....

Lefrancbuveur ha detto...

@Chiara: si, ci sono stato. Guarda il post precedente. Bruges è senz'altro più carina di Bruxelles ma Bruxelles ha grandi cose da scoprire non in modo evidente. Buona giornata.

Yrma ha detto...

Io dico che merita tutto il Belgio, sarà che io sono un'inguaribile viaggiatrice ma...quanto mi piace "fuggire" dalla nostrra quotidianità per rifugiarsi in un mondo nuovo!Molto ben fatto il tuo reportage...io invece la mattina una gaufre m la sono fatta..però condivido, è troppo dolce!!!Ma lo sai...io ne mangerei io vivrei di zuccheri!!!! (si vede che mi manca dolcezza :X)un bisous ;-)

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie mille Yrma ed il gaufre a prima mattina ci può ampiamente stare ;)

Anonimo ha detto...

J'adore la Belgique!
Alice

Lefrancbuveur ha detto...

Moi aussi, Alice ;)

Daniela ha detto...

Un reportage dettagliato e molto interessante, e sempre un piacere seguire le tue avventure . Buona domenica Daniela.

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie mille, Daniela!