Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

2 giugno 2011

Appunti sparsi da Slowfish


Due visitatori di Slowfish: che c'è di meglio di una buona compagnia, del mare, del sole e di un buon fritto di pesce?
In una splendida giornata di sole che soltanto le città di mare sanno valorizzare al massimo, ho fatto la mia visita a Slowfish, una fiera che amo tantissimo perché coniuga due passioni forti che io possiedo: il mare e l’enogastronomia (con tutte le possibili connessioni i tra i due concetti).
Bisogna premettere che mi aspettavo una fiera più grande e vasta, ma comunque gli stand che c’erano meritavano veramente di essere visitati con attenzione.
La parte più interessante ha riguardato a mio avviso i presìdi Slow food relativi ai prodotti del mare e ovviamente le interpretazioni che della materia prima pesce i grandi chef hanno fatto.
Nel primo caso si tratta, per chi non lo sapesse, di produzioni di nicchia ma di alta qualità che fanno capo a produttori nazionali od esteri che Slow food cerca di valorizzare. Nel secondo caso si poteva (e, aggiungerei, doveva) cogliere l’opportunità di degustare (a pagamento, of course) piatti a base di pesce magistralmente cucinati, a volte innovativi, a volte tradizionali.
Interessante è stata anche la parte dello street food legato al pesce (per lo più fritto) e quella relativa ai “panini d’amare”, ottimi sandwich di qualità farciti con del buon pesce ed altri ingredienti.
Ecco comunque in ordine sparso i miei appunti random e più specifici sulla mia giornata a Genova, divisi per temi:

  • colatura di alici: prodotto che chi mi segue sa che adoro. Allo stand del presidio slow food della colatura di alici di Cetara ho fatto un’interessante chiacchierata con un responsabile. Quest’ultimo mi ha detto che ora questo prodotto sta per essere realizato (come ho poi constatato successivamente in altri stand) ed “imitato” anche in altre zone d’Italia, che vorrebbero chiedere la Dop ma i quantitativi di prodotto sono limitati, che si produce anche all’estero in un paese della Languedoc Roussillon chiamato Sète. Sète è un villaggio di pescatori la cui popolazione è costituita addirittura per un 30% da persone provenienti da Cetara di Amalfi. A salvaguardia della tradizione, mi piacerebbe assaggiare questo prodotto francese che comunque è legato in qualche modo a Cetara e non la colatura di altre parti d’Italia, anche per una sorta di “dispetto” per chi “è arrivato molto dopo”. Mi è piaciuto molto inoltre osservare da vicino (e fotografare) il contenitore dal quale “cola” la colatura di alici (a chi è interessato spiegherò poi meglio il processo di produzione);
Dal recipiente grande "cola" la colatura goccia a goccia...
  • assaggi: gli assaggi si dividono in piccoli (quasi sempre gratuiti) e grandi (quasi sempre a pagamento). Tra i piccoli da rimarcare quelli di piccolissimi gamberetti, di baccalà, di acciughe. Tra i grandi mi devo soffermare su alcuni ottimi piatti assaggiati. Il primo è quello effettuato in uno stand che faceva capo ad un ristorante veneto e precisamente alla Trattoria Al Ponte di Lusia (RO). Il piatto più buono era costituito da 2-3 ravioloni ripieni di branzino e conditi con pesto senza formaggio, zucchine e pomodori confit: davvero squisito! Ho assaggiato inoltre un notevole piatto, dello chef indiano Manjit S. Gill costituito da riso basmati condito con un ragù di pesci misti, latte di cocco, verdure e zafferano;





  • seminari del gusto: volevo tanto partecipare nella giornata di domenica ad un evento nel quale non c’era più posto. Protagonista era lo chef Gaël Orieux dello stellato Auguste di Parigi, padrino della campagna Mr Goodfish che promuove lo slogan “Buono per voi, buono per il mare”. Come si legge nel sito di Slowfish “l’iniziativa nasce per incoraggiare il consumo responsabile e consapevole del pesce, mettendo a disposizione di cuochi e ristoratori un elenco dettagliato – che include luoghi e fornitori – delle specie da preferire in base alla stagione e alla effettiva quantità disponibile, diminuendo così i costi (acquisti locali e meno miglia percorse nei trasporti) e favorendo la rigenerazione degli stock”. Peccato, sarà per la prossima!
  • rivalutazione specie poco conosciute e pesce azzurro: mi sono molto piaciute le diverse iniziative promozionali, che condivido fortemente, volte alla diffusione e alla rivalutazione del pesce dimenticato e “povero” che, se ben cucinato e valorizzato, è ottimo e fa anche molto più bene alla salute rispetto alle specie più classiche;

  • lato folkloristico: mi emoziona sempre vedere i pescatori vestiti con i loro abiti tipici, le barchette in legno, le reti, le nasse e tutti coloro i quali lavorano attorno al mondo della pesca e del pescato (ora stanno sorgendo anche i primi agriturismi del mare);

  • i frutti di mare le mie care ostriche di Bretagna: in genere in questi eventi è un tripudio di coquillages e frutti di mare che fanno la loro bella figura e sono proprio fotogenici oltre che ottimi; non potevo certo esimermi dall’assaggiare le “mie” ostriche della “mia” Bretagna, ma anche dal riassaggiare dopo tanto tempo i cosiddetti “fasolari”, un frutto di mare dall’interno molto colorato.


Queste le mie brevi impressioni ed appunti. Per altre info golose sul mio weekend in Liguria dovrete attendere i prossimi post…
Buon ponte del 2 giugno!

19 commenti:

My Ricettarium ha detto...

Ammazza che esperienzona che deve essere stata!!!! davvero molto interessante.. grazie per i tuoi appunti!!!! baciotti buon 2 giugno! :-D

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie a te, Claudia. Buon ponte (anche se io non lo farò :)

Kittys Kitchen ha detto...

Sei andato!!? Ma che bellezza, la prima foto è davvero bella.
Un saluto!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Elisa!
Si, sono andato ;-)

Gracianne ha detto...

Tout avait l'air delicieux et frais. Il faudrait vraiment que j'essaie cette colatura di alici un de ces jours.
Bon weekend!

Lefrancbuveur ha detto...

Tu peux la trouver en France?

pina ha detto...

Ciao Enrico, bello leggerti!
sai che a Sete ci sono andata, è una cittadina portuale appena fuori Marsiglia, deliziosa e molto industriale (non so se lo hai visto, ma lì è stato girato il film Cous Cous).
Lì, oltre alla colatura, altra curiosità che, secondo me, viene sempre dalle nostre zone è la "tiella": una specie di piccola torta salata ripiena di polpo e pomodori, similissima alla tiella di Gaeta. Io adoro gli incroci mediterranei :)

Lefrancbuveur ha detto...

@Pina: grazie! certo che ho visto il film "Cous-cous", potevo perdermelo? Ma non sapevo che era stato girato lì. Sète me l'hanno descritto più come un piccolo villaggio di pescatori: è invece industriale. In cosa?
Ah si? anche la tiella? che voglia di rimangiarla ;-) Ci vediamo next week!

Gio ha detto...

un giretto niente male tra mare e golosità e bravo! :)
buon we

pina ha detto...

Enrico, scusami, per industriale intendevo dire che è una città portuale, con molti cantieri navali, credo sia il secondo porto di Francia, addirittura. E' per questo che ha attratto, come Marsiglia, tanti lavoratori italiani (soprattutto quelli della costa tirrenica) e i corsi. E' bellissimo vedere nomi italiani ovunque e ritrovare le impronte della nostra immigrazione nella loro lingua e nella gastronomia. Pensa che queste zone sono anche rinomate per la pizza in Francia! Non è grandissima come cittadina, però non è proprio un villaggio, io credo che si assesti sui 40mila abitanti. Magari ti hanno descritto un villaggio di pescatori, perchè così era quando iniziarono i flussi migratori :)

Agnese ha detto...

che bel reportage! tutta invidia per la tua bella esperenzia. Cambiando argomento, vorrei proporre una cosa e mi scuso da subito se sfrutto questo commento per parlarne ma penso sia un'idea carina e spero possa interessare qualcuno. Ho appena inaugurato un'iniziativa nel mio blog per parlare di foodphotography ed utilizzarlo anche come forum per chiedere ed avere consigli fotografici. Se qualcuno ha argomenti da proporre o domande da fare ... basta commentare chiedendo! Chiunque può partecipare a qualche eventuale discussione chiedendo o dando consigli....sono così pochi i siti web dove trovare qualcosa riguardo alla foodphotography e quei pochi che si trovano non sono italiani! Un caro saluto!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Gio!

Grazie Pina per le interessanti informazioni Mi piacerebbe andare a Sète. Chissà, forse il tizio si riferiva ad una zona di Sète...

@Agnese: grazie per la visita. Interessante il tuo argomento di discussione e verrò sicuramente a dare più che una sbirciatina :)

NICLA ha detto...

Sei sempre un grande, Enrico: i tuoi reportages sono perfetti !

marcella candido cianchetti ha detto...

che chicche!!! buon inizio di settimana

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Claudia, troppo gentile! :)

@Marcella: altrettanto a te!

Anonimo ha detto...

Quante cosa buone e che buffo il contenitore per la colatura!! I fasolari, invece, me li fa sempre mangiare mio zio che viene dal mare ;-)

Lefrancbuveur ha detto...

@Ale: sei fortunata coi fasolari :)

ida ha detto...

che ricette mi cimenterò in cucina ciao Ida

Lefrancbuveur ha detto...

Benvenuta Ida!