Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

8 dicembre 2010

Intervista a Gianni Mura


Gianni Mura è il giornalista sportivo che amo di più. I suoi articoli sul ciclismo e sul calcio sono dei veri capolavori e si leggono sempre con grande interesse e piacere. Ma Gianni Mura è anche un grandissimo esperto di enogastronomia e allora ho pensato che una persona che scrive con gran stile di cose che coincidono con le mie grandi passioni meritava di essere intervistata sul mio blog.
Ho allora scritto un’e-mail al suo indirizzo di posta elettronica, non avendo però grandi speranze di risposta, visti i notevoli impegni che i giornalisti hanno quotidianamente.
Con grande piacere dopo poco ho invece ricevuto la sua gradita risposta ed ora eccomi qui ad intervistare una persona che stimo molto.
I suoi articoli infatti non si limitano a descrivere i risultati dell’evento sportivo, ma raccontano storie, fanno scoprire aspetti inediti legati ai campioni dello sport, sono pagine di vita. E sul Venerdì di Repubblica apprezzo molto anche la sua rubrica settimanale sui ristoranti.
Secondo me non è un caso che sono sempre le grandi firme del giornalismo sportivo ad essere anche dei grandi esperti di enogastronomia. Penso ad esempio anche al grande Gianni Brera, di cui Gianni Mura è stato grande amico e sul quale ha scritto, dopo la morte di Brera, un bellissimo articolo intitolato “I senza Brera”.
Gianni Mura, qualche anno fa, ha inoltre scritto un libro, “Giallo su giallo” che mi è davvero piaciuto, perché mette insieme tante mie passioni come il Tour de France, la Francia, i gialli e il mangiare/bere bene.

Gianni Mura, dopo tanti anni come “suiveur” al Tour de France segue sempre questa corsa con lo stesso entusiasmo?

Dal punto di vista sportivo l’entusiasmo è minore. Il fenomeno del doping dà grandi delusioni e condiziona molto il lavoro. Rimane comunque sempre la speranza che il doping possa esser definitivamente sconfitto…
L’entusiasmo del viaggiatore invece c’è sempre. Girare la Francia, anche dopo venticinque Tour, è sempre bello. C’è sempre un paesaggio, uno scorcio, un qualcosa di bello dietro l’angolo che vale il viaggio.

Nel suo libro “Giallo su giallo” parla della Grande Notte del Cassoulet, un gran ritrovo di giornalisti ed amici per mangiare un gran piatto della cucina tradizionale del sud-ovest francese. Anche se quella era un’occasione particolare, in ogni caso al Tour organizzate davvero delle “rimpatriate” simili?

Non come nel libro. Ma quando si può, ci si ritrova con piacere. Magari non in quindici persone, ma in sei o sette sì. Il momento della cena è un momento importante dopo una giornata lavorativa intensa quando a pranzo non si ha l’opportunità di mangiare bene. Tutto però dipende da dove si è collocati logisticamente. I giornalisti al seguito del Tour de France sono tantissimi e c’è grande dispersione dei diversi colleghi tra i vari paesini limitrofi ai luoghi di tappa.

Cosa si aspetta dal prossimo Tour de France? Riusciranno i nostri Basso e Nibali a fare un salto di qualità in più e vincere qualcosa di importante?

Sono curioso di vedere Nibali che ha fatto un’ottima stagione 2010 vincendo alla grande anche la Vuelta. Basso invece credo sia in fase calante. Onestamente devo dire che non ha fatto l’anno scorso un grande Tour de France.

Foto tratta dal sito http://www.letour.fr/
E il Grand Départ del Tour de France dalla Vendée cosa offrirà ai tifosi e a voi giornalisti dal punto di vista enogastronomico e paesaggistico?

Dal punto di vista paesaggistico non molto. La Vandea è un po’ piatta e, anche se non è lontana dalla Bretagna, è tutt’altra cosa rispetto a quest’ultima. La Vandea è piatta, la Bretagna è mossa. E’ una sorta di Bretagna di serie B.
Comunque c’è il Puy du Fou e Noirmoutier, un’isola piatta famosa per le patate, le mimose ed una frase del pittore Renoir che giudicava le sue acque ben più suggestive di quelle del Mediterraneo. Ciclisticamente quest’isola è famosa per il Gois, una stradina stretta che si apre nel mare, percorribile solo con la bassa marea. Il terreno, reso scivoloso dalle alghe, fa sempre cadere qualcuno.

Ho letto dei suoi bellissimi articoli sul Commissario Maigret di Simenon. La cucina semplice e tradizionale che amava Maigret riuscirà a sopravvivere o sarà soppiantata da sushi, sashimi e quant’altro?

La gente prima o poi si stuferà di sushi e sashimi. Sono soltanto una moda. Si tornerà alla tradizione dove l’Italia è molto più attrezzata della Francia dal punto di vista del numero dei piatti. Da questo punto di vista Italia batte Francia 5-0!

Lei cura una rubrica di enogastronomia sul Venerdì di Repubblica. Quali sono le ultime tendenze della cucina italiana?

Si sta andando verso una cauta innovazione e verso una cucina tradizionale alleggerita. In questo modo si può coniugare il buono della cucina tradizionale con le esigenze salutistiche, sempre più sentite oggigiorno.

Quali sono le principali differenze tra la cucina italiana e quella francese? Stanno andando nella stessa direzione?

La cucina francese è meno innovativa e più codificata, penso ad esempio al Pot au feu o al Tournedos Rossini. Ma c’è anche meno passato nella cucina francese a meno che non si vada a mangiare in certi piccoli paesini. La cucina francese, inoltre, è più “internazionale” di quella italiana. Ovunque si trova il foie gras (che non mangio più per ragioni "etiche"), la coquille Saint Jacques, l’astice o il filetto…

Cosa ne pensa del fenomeno del foodblogging?

Non posso dare giudizi perché di solito non leggo i blog e quei pochi di sport che leggo presentano commenti poco pertinenti e fuori dal mondo. Non mi dedico ai blog perché già scrivo su un giornale e non ho tempo di farlo anche su un blog. Certamente sono una grossa opportunità per i grafomani. Ammetto anche che quelli di enogastronomia possono avere una certa funzione di “passaparola” per l’acquisto di determinati prodotti.

Sta arrivando la “flamme rouge” della mia intervista….A quando il prossimo libro del genere “Giallo su giallo”?

Ci sarà un secondo giallo, ma non proprio immediatamente; sarà il seguito di “Giallo su giallo” con protagonista ancora una volta Magrite.

Si chiude così l’intervista con questo grande giornalista di cui ho ammirato la schiettezza e la gentilezza. Grazie ancora!

18 commenti:

apranzoconbea ha detto...

Complimenti Enrico, bella intervista!

Lefrancbuveur ha detto...

@Benedetta: grazie! Ma anche a te vanno i miei più vivi complimenti! Come ti ho scritto sul messaggio, sei stata bravissima a Radio 1! :)

Günther ha detto...

un bella intervista di un personaggio storico del giornalismo, complimenti per la scelta

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie molte, Gunther!

Kittys Kitchen ha detto...

Ciao Enri!
Io non conoscevo questo giornalista, ma grazie a te ho scoperto un personaggio interessante del giornalismo italiano. Grazie
Buon weekend!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Elisa, sono contento di averti fatto conoscere questo grande giornalista. Buon weekend anche a te!

Anonimo ha detto...

E' vero, è proprio interessante questa intervista!
Maurizio

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Maurizio e benvenuto nel blog!

Max ha detto...

Grande!

Lefrancbuveur ha detto...

@Max: ne parlavamo di quel libro, ti ricordi? Il prossimo intervistato, se ti fa piacere, sarai tu :)
A presto.
Enrico

Daniela ha detto...

Complimenti Enrico, bella intervista! Ciao Daniela.

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Daniela e a presto :)

Gracianne ha detto...

Tres interessant personnage - merci pour cette interview Enrico.

Lefrancbuveur ha detto...

Merci à toi, Gracianne.

Elisa ha detto...

Ricordo ancora quando a luglio, stavamo in Germania da mia nonna, seguivamo appassionatamente il Tour de France, facendo ovviamente il tifo per Jan Ullrich (Lance Armstrong non l'ho mai sopportato!).
Ultimamente non l'abbiamo più seguito, tutto questo doping ci ha delusi molto!
Intervista interessate, complimenti!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Elisa. Quelli erano comunque dei bei Tour de France. Oggi lo sono molto di meno. Lance Armstrong, simpatico o no, aveva un carisma non indifferente e portava molta audience ed interesse verso il Tour.
Comunque sono contento che hai seguìto questo sport. Certo il doping delude molto noi tifosi che ci appassioniamo per le belle imprese sulle montagne di molti corridori.
A presto.
Enrico

apranzoconbea ha detto...

grazie Enrico! che buffo che stavi ascoltando...;-)

Lefrancbuveur ha detto...

@Bea: :) ero in macchina e stavo andando alla fiera della piccola e media editoria; simpatico anche Alfredo Antonaros :)
A presto!