Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

18 maggio 2009

‘Na meneshtra de fòve secche (“bobba”)

Comincia a fare caldo. Si pensa all’estate e alle vacanze, che si spera arrivino presto.
Il pensiero ritorna allora alle scorse ferie estive, durante le quali tra l’altro sono stato a Carloforte (isola a Sud Ovest della Sardegna).

Mi vengono in mente tanti piacevoli ricordi...

....anche, ovviamente, di tipo enogastronomico…
Durante il mio soggiorno a Carloforte, di cui ho parlato qui, ho anche sentito nominare più volte un piatto dal nome strano, la “bobba”, che ero curioso di assaggiare.
Alla fine non l'ho degustato, troppo preso dalle mille bontà a base di tonno offerte dai ristoranti locali, ma mi sono ripromesso di eseguire la ricetta a casa e così provarlo.
La ricetta è semplice semplice: è sostanzialmente una minestra di fave secche che si può mangiare con la pasta o con dei crostini di pane.
Eccola:
Mettere in ammollo per una notte 1/2 kg di fave secche sgusciate.
Farle cuocere, dopo averle sgocciolate, in abbondante acqua a fuoco lento. A metà cottura aggiungere una zucchina, una carota ed un gambo di sedano finemente tritati. Aggiungere poi un paio di spicchi di aglio e del buon olio extravergine. Amalgamare bene, far cuocere il tutto e servire: una bontà!

Ps: il titolo è in perfetto (?!?) dialetto carlofortino

19 commenti:

Kittys Kitchen ha detto...

Ciao Enrico!
Grazie per essere passato da me e grazie per il suggerimento per utilizzare la colatura di alici!
Lo farò senz'altro!

Sai anche io qualche giorno fa ho preparato una specie di vellutata di fave, mi piacciono un sacco e cerco sempre soluzioni per farle in tanti modi diversi. Volevo chiederti solo una cosa: una volta cotte le fave secche restano morbide giusto? Quindi non la frulli questa zuppa? La lasci un pochino a grossolana? MMH! Penso che con dei crostini di pane casareccio sarebbe proprio la fine del mondo!

Lefrancbuveur ha detto...

Di niente, Elisa.
Quanto alle fave, hai colto giustamente il possibile problema. IN TEORIA dovrebbero essere morbide dopo la cottura...Però alle volte possono essere ancora un pò durette e allora è consigliabile passarle o frullarle. Comunque dipende dalla qualità delle fave.
Certamente la ricetta originale prevede una zuppa grossolana e rustica (non frullata) che, come giustamente dici, è ottima con dei crostini di pane casareccio :)
A presto!
Enrico

Acasadiross ha detto...

Caro Enrico, questo piatto mi piace un sacco: la chiamano cucina povera, ma per me è la migliore. Grazie per averla preparata, è un'ottima idea per delle cene estive. Dovrebbe essere primavera, ma è difficile quando fuori ci sono 30°... Ti abbraccio, buona settimana.

Anna Righeblu ha detto...

Mi piacciono le zuppe come questa, semplici ma sicuramente gustose! Cercherò di provarla, prima che il caldo eccessivo mi faccia detestare i fornelli!

Lefrancbuveur ha detto...

@Ross: la cucina povera è buona e stuzzicante. Quanto alle alte temperature, dobbiamo passare presto a piatti più estivi. Buona settimana anche a te.

@Anna: presto paste fredde, insalate e insalate di riso a tutto spiano :))

Günther ha detto...

ascolteremo il tuo consiglio la fase secche da noi non si usano molto

Lefrancbuveur ha detto...

provale e poi fammi sapere
ciao
E.

Henriette ha detto...

Bonjour Enrico,
J'aime les fèves de n'importe quelle manière et je suis sûre que ta recette sera également succulente!
Un gros poutou d'Henriette.
P.S: Sais-tu qu'à Toulouse les recettes les plus anciennes de cassoulet mentionnent qu'on utilisait des fèves et non des haricots blancs comme actuellement!
Ah, ils avaient du goût ces Toulousains!

Lefrancbuveur ha detto...

Je trouve que les fèves sont une matière première exceptionnelle. Donc le cassoulet avec les fèves doit etre vraiement bon. Si tu as la recette exacte, on peut l'essayer et la gouter!
A bientot.
Enrico

il ramaiolo ha detto...

ciao... Quanto possono scombussolare queste meravigliose isole Italiane noi poveri cittadini!!!??? Da Pantelleria a Milano.... Tornata da una settimana e ancora non riesco ad abituarmi alla città...
Buonissime le fave secche, io qualche tempo fa ho postato una passatina.. a presto ciao!!!

Lefrancbuveur ha detto...

Finalmente un commento anche sull'isola, oltre che sulle fave...
E' verissimo quello che dici!
Conosci anche tu Carloforte o non ci sei mai stata?

Sonya Eff ha detto...

@Grazie per la visita e gli apprezzamenti sin troppo generosi . Ti aspetto ancora....
Sonya

Lefrancbuveur ha detto...

Ok a presto. I complimenti sono meritati...:)

marguerited ha detto...

non conosco Carloforte, dev'essere bellissima da qquanto raccontano.
la ricetta sembra semplice, da provare
ciao
marg

Lefrancbuveur ha detto...

Devi proprio andarci, Carloforte merita davvero!
Buona domenica.
Enrico

marcella candido cianchetti ha detto...

che buona ,non conoscevo, grazie

Lefrancbuveur ha detto...

è una ricetta locale e forse la conosce solo chi è stato a Carloforte, oltre ovviamente agli abitanti locali.

la belle auberge ha detto...

ciao, Enrico. Mi seduce questa ricetta; ho giusto un po' di fave secche da finire e credo che proporrò la tua versione.Grazie di essere passato da me e grazie della ricetta.
a presto
eu

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie a te e a presto!