Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

26 gennaio 2009

C’è chi lo conosce e …chinò

immagine tratta dal sito www.comune.savona.it
Forse non tutti sanno che (o molti non sanno che?) il chinotto non è solo una bevanda gassata commercializzata un pò ovunque e parente di altre bevande non alcoliche più famose. Il chinotto è invece innanzitutto un agrume, dal quale si dovrebbe ricavare la bevanda di cui sopra (dubito però che in essa ci sia una percentuale abbastanza importante di questo agrume…).
Ma ciò di cui voglio parlare oggi non è della bevanda, che pur è molto gradevole e senza dubbio da me preferita alla Coca-cola o alle aranciate. Voglio invece dirvi qualcosa della pianta del chinotto e dei suoi utilizzi in pasticceria.
Il chinotto è un agrume di grandezza simile ad un mandarino e di colore verde o giallo/arancio quando è più maturo. E’ una pianta originaria della Cina ma verso il 1500 un navigatore savonese la portò sulla costa ligure dove trovò un ambiente molto congeniale e tale da migliorare nel tempo la qualità dei suoi frutti.
In Italia la pianta del chinotto non è comunque molto diffusa (e nemmeno all’estero), ma quella che è presente in natura ha delle caratteristiche molto particolari. Il frutto non si mangia perché è troppo amaro, ma la sua buccia è molto aromatica e profumata e può essere utilizzata dall’industria dolciaria soprattutto per essere candita. Il chinotto si può infatti consumare esclusivamente candito oppure sotto sciroppo o liquore, come il Maraschino.
Molti stabilimenti per la canditura del chinotto sorsero in Liguria nella provincia di Savona verso la fine dell’800, dopo che tale arte si era sviluppata originariamente in Francia circa un secolo prima.
Dopo un successo iniziale di questa lavorazione cominciò il declino, quando difficoltà climatiche (gelate invernali) e soprattutto il rendimento economico poco remunerativo portarono quasi alla sua estinzione.
Il chinotto di Savona (presidio Slow Food, tra l’altro) si produce nella zona costiera della provincia di Savona, tra Varazze e Pietra Ligure, ad una altitudine massima di 300 metri.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale sul chinotto, ho provato proprio ieri un’ottima marmellata di chinotto di Savona, un po’ amara ma molto molto aromatica.
L’ho mangiata con dell’ottimo Gorgonzola piccante, ma si abbina benissimo anche con altri formaggi piccanti (penso ad esempio al Fiore sardo) o comunque molto stagionati...

6 commenti:

Anna Righeblu ha detto...

Ciao Enrico. Leggendo il post ho pensato a quante cose non so del chinotto-agrume che, invece, come bibita, è tra le mie preferite.
Poi ho letto della marmellata...non sapevo che esistesse...e che si abbinasse così bene con i formaggi.
A me piace molto la marmellata di arance amare, e questa non dovrebbe essere tanto diversa... ma dove potrei trovarla? Forse da Castroni?

Molto interessante il post, complimenti!

Henriette ha detto...

Bonjour lefrancbuveur,
C'est intéressant d'apprendre des choses nouvelles. Je ne connaissais pas le"chinotto" maintenant, je ne pourrai plus dire la même chose! Il me restera, quand même, à en trouver pour en faire de la confiture...
Amitiés,
Henriette.

Anonimo ha detto...

Molto interessante!

Lefrancbuveur ha detto...

Grazie Anna! è vero, è simile alla marmellata di arance amare. Dove trovarla? puoi provare da Volpetti a Via Marmorata

Pour Henriette: c'est pas facile à trouver le Chinotto, mais peut etre qu'en Ligurie (nord ouest de l'Italie) tu peux le trouver!

Per Cibou: grazie a te della visita!

Grazie anche a te, Max!

MilenaSt ha detto...

Il chinotto questo sconosciuto!
Ho sentito parlare dl chinotto come agrume, qualche mese fa nel corso della trasmissione La prova del cuoco: per me è stata una vera novità.
E' un agrume interessante del quale si dovrebbe parlare di più, piuttosto che identificarne il nome con la nota bibita commerciale.
Ciao

Lefrancbuveur ha detto...

Sono d'accordo, anche se la produzione è talmente limitata che si può utilizzare poco.
Ciao
Enrico