Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

27 maggio 2008

Hvar, Croazia

Tra poco ci saranno gli europei di calcio. Due anni fa c’erano i mondiali di calcio. E in quel periodo(nel pieno dei mondiali) ero in una bella isola della Croazia dal nome Hvar.
Isola molto “lunga” più che larga, la ricordo davvero con piacere per il bell’ambiente giovane, internazionale (tedeschi, inglesi, francesi, italiani), la “movida” notturna, il bellissimo mare e l’ottimo clima.
In tema di clima, anche quello dei mondiali era piacevole con gruppi di tifosi riuniti anche sotto un sole cocente a vedere le partite pomeridiane della loro squadra del cuore.

Faceva infatti un caldo fortissimo (ma secco) e al contrario (unica pecca) l’acqua del mare era gelata!
Quanto al cibo, abbiamo mangiato soprattutto pesce: freschissimo, alla griglia era una bontà! E poi frutti di mare di cui alcuni noti e altri francamente no (ad esempio delle conchiglie alte e non molto larghe) ma comunque tutti molto buoni.
Questo collegamento mentale europei-mondiali-Hvar è stato quindi forse utile per farvi conoscere (anche se solo con alcuni flash) un’isola di cui magari non tutti hanno sentito parlare, ma che vale la pena di visitare (anche perché economica).

20 maggio 2008

Chi “pincha” un pò di tortilla?



Un altro piatto della cucina spagnola oltre alla paella che mi piace moltissimo e che mi mette allegria (come molti piatti della cucina spagnola del resto) è la tortilla.
E’ in pratica una frittatona di patate molto alta, servita spesso insieme ad altre tapas nei tipici locali che si trovano ovunque in Spagna. E’ un altro “monumento” della cucina spagnola.
Io l’ho mangiata per la prima volta a Londra (?!?...Londra secondo me è il posto migliore dove mangiare le cose migliori di cucine di altri paesi…esagero un pò ma in parte è così…) e mi ha subito entusiasmato.
L’altro giorno ho deciso di prepararla dovendo portarla a casa di amici per una cenetta in cui ognuno portava qualcosa.
Ecco come l’ho preparata:

Ingredienti:
600 gr di patate pelate
abbondante olio extravergine
2 cipolle dorate
2 peperoni rossi
6 uova
sale e pepe

Lavare le patate, asciugarle per bene e tagliarle a cubetti. Metterle in padella, dopo aver fatto soffriggere la cipolla tagliata finemente, in abbondante olio e farle cuocere. Correggere di sale. Le patate dovranno essere, a cottura ultimata, morbide ma non dorate.
Trasferire le patate in una terrina e farle intiepidire. Nella stessa padella delle patate far cuocere con della cipolla i peperoni tagliati a listarelle. Salare. A cottura ultimata, togliere i peperoni dalla padella e metterli ad intiepidire insieme alle patate avendo cura di eliminare l’olio in eccesso tramite una carta assorbente.
Quando il composto sarà freddato, sbattere le 6 uova, inserire del sale e del pepe e versarvi dentro il composto di patate e peperoni. Amalgamare. Versare poi il tutto in una padella non troppo larga in cui si sarà scaldato preventivamente poco olio di cottura delle patate e dei peperoni.
Far cuocere bene da un lato e poi girare la frittatona con l’aiuto di un coperchio capiente. Far cuocere anche dall’altro lato per 5 minuti finchè la frittata sarà dorata. Far scivolare la tortilla in un ampio piatto di portata e guarnire con ciuffi di prezzemolo.
Un piatto veramente buono e vedrete che riscuoterete sicuramente successo (come è accaduto a me) con i vostri amici!

15 maggio 2008

La 1000 miglia

In una bella serata di maggio. Nella bellissima Roma. In un contesto magico….



….ha fatto tappa a Roma la “Mille Miglia”, bellissima gara di auto d’epoca.


Non mi intendo moltissimo di auto, ma ho apprezzato molto lo scorso anno l’arrivo di centinaia bellissime fiammanti auto di tutti i generi, modelli e....padroni miliardari.
Ci riandrò domani, in quel di Castel S’Angelo a Roma.
Chi è di Roma, anche se non appassionato, deve andarla a vedere: vale veramente la pena!



10 maggio 2008

W il Giro (e la caponata)!


Comincia oggi il Giro d’Italia di ciclismo. Per me è sempre una bella notizia. Non è mia intenzione di volervi tediare con aspetti tecnici del Giro, ma penso che anche a voi possa piacere per i motivi principali per cui piace a me:

- per definizione, percorrendo tutto lo stivale, consente di farci scoprire meglio le bellezze del nostro paese
- c’è sempre entusiasmo nelle località e nella gente delle città/cittadine che lo ospitano
- è pieno di colore e colori (delle maglie dei ciclisti, della “carovana”, dei luoghi dove fa tappa)
- consente di “trovare una scusa” per farsi belle gite di primavera
- ha un legame con la storia e le tradizioni del nostro paese e delle località che raggiunge

Oggi il Giro parte da Palermo e allora ecco il mio personale collegamento gastronomico con la sua regione. Vi posto dunque una ricetta di uno dei piatti simbolo della cucina siciliana, la caponata.
Ecco la ricetta:

per 4 persone:

1 cipolla bianca grossa
1 bicchiere di olio di oliva
1 sedano
8 melanzane
3 pomodori pelati
1 etto di olive bianche
1 etto di capperi sotto sale
mezzo litro di olio di semi
sale
1 bicchiere di aceto rosso
3 cucchiai di zucchero


Tagliare la cipolla a pezzetti e soffriggerla nell’equivalente di mezzo bicchiere di olio d'oliva.
Pulire il sedano e lasciare bollire i gambi per 10 min.
Tagliare le melanzane a cubetti, metterle in acqua e sale, asciugarle e friggerle nell'olio di semi. Successivamente, salare leggermente le melanzane fritte.
Snocciolare e tagliare le olive e mettere i capperi 10 min. in acqua.
Aggiungere i pomodori pelati alla cipolla soffritta ed unire le olive, i capperi e il sedano tagliato a pezzetti; far cuocere a fuoco lento.
Far bollire l’aceto rosso per 2 min con lo zucchero. Aggiungere l'aceto al resto del condimento e cuocere a fuoco lento per 2 min.; aggiungere infine l'altro olio di oliva e le melanzane fritte.
Far raffreddare, mescolare bene per fare insaporire il tutto e mettere in frigo per almeno 2 ore.

Per finire, se ho detto qui W le Tour, ora non posso non dire anche W il Giro!

5 maggio 2008

La mia compagna preferita….


…da aprile ad almeno ottobre…Qual’è? Ebbene sì, è questa erbetta aromatica chiamata basilico.
Finalmente dopo un lungo inverno in cui non se ne può necessariamente disporre (a meno di prendere quello in serra), ecco ritornare questa piantina sulle mie e nostre tavole e sui miei e vostri balconi.
Chi ha origini meridionali come me non può rinunciare nella sua cucina a tale ingrediente indispensabile in moltissimi piatti.
Sulla pizza margherita, su un bel piatto di gnocchi alla sorrentina, nella parmigiana di melanzane, nella caprese, come ingrediente fondamentale del pesto e in mille altre preparazioni…
E’ proprio il simbolo della mediterraneità, è veramente ottimo nelle calde isole del nostro paese dove cresce in modo spettacolare grazie al clima ideale per la sua crescita.
Mi piace molto anche il basilico riccio, quello più diffuso nella zona di Napoli, dal sapore un po’ più acidulo. Non conosco invece quello greco, con foglioline più piccole, chiuse e raccolte.
Comunque tutti amano il basilico e non a torto… Non è un caso che in questi giorni ho girato parecchi supermercati e non ho trovato un’oncia di basilico (sarò stato sfigato?).
In ogni caso buona stagione del basilico a tutti!