Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

31 gennaio 2008

It’s rugby time…


Ogni anno ai primi di febbraio comincia per me un periodo più piacevole dopo un “robusto” e pesante inizio anno con un gennaio che lavorativamente parlando sembra non finire mai…
Febbraio è più breve, c’è carnevale e poi…per me inizia il “6 Nazioni” di rugby….Come normalmente premetto quando parlo di sport nel mio blog, penso che questo evento non interessi un tubo a gran parte dei miei assidui (?) lettori, ma il blog è una manifestazione dei propri interessi e delle proprie emozioni e quindi non posso fare a meno di comunicarle.
Ma non vi tedierò con gli aspetti “tecnici” del rugby, di difficile comprensione (in parte) anche per me.
A me del rugby piace soprattutto lo spirito. E’ uno sport duro ma leale, i tifosi rivali guardano insieme la partita e festeggiano insieme dopo (non come nel calcio dove si insultano durante la partita e si accoltellano, quando va bene, dopo) e dove famiglie intere si godono tutte insieme sane giornate di sport.
A Roma dove vivo sono solito vedere il 6 Nazioni allo stadio Flaminio, al di fuori del quale c’è un bellissimo villaggio dove poter bere della buonissima birra e gustare insieme ai tifosi della nazione avversaria (per chi non lo sapesse le nazioni oltre all’Italia sono Scozia, Inghilterra, Francia, Galles e Irlanda) dei golosissimi panini con salsiccia o altra carne grigliata.
C’è anche un 6 Nazioni femminile ed è bello perché il contatto del pubblico con le giocatrici è molto più diretto (lo stadio delle Tre fontane è fatto in modo che l’accesso a bordo campo degli spettatori sia molto facile). L’anno scorso ad Italia-Galles femminile ho piacevolmente conversato con il padre di una giocatrice e sua figlia, ci siamo scambiati le e-mail ed ora siamo frequentemente in contatto.

(nella foto scozzesi a Roma)

E’ bello anche il lato “folkloristico” del 6 Nazioni. A Roma vengono tifosi delle varie squadre “colorati” da bandiere, magliette, cappelli della loro nazione e fanno del sano baccano dopo aver bevuto fuori allo stadio, nei pub della città e del centro fiumi di buonissima birra.
W il rugby!

26 gennaio 2008

Il mistero della genovese


La genovese è un antico piatto, tipico della cucina napoletana, che con Genova di legame ha soltanto il nome (o almeno pare, mi confermate Katia, Max?).
Sembra che, secondo quanto dice ad esempio Jeanne Caròla Francesconi, il nome derivi dal fatto che nel Seicento vi erano a Napoli parecchi mercanti e trattori genovesi che cucinavano la carne nel modo che vedrete di seguito. Ma l’origine del nome, a quanto ne so, è ancora avvolta nel mistero…
La Genovese è sostanzialmente una carne cotta in bianco (il pomodoro è aggiunto solo in piccole quantità) con abbondante cipolla da cui si ottiene, dopo una lunga cottura, un vero e proprio ragù, ottimo per condirci la pasta (meglio se quella tipica napoletana, gli “ziti”, che, essendo lunghi, si cucinano spezzati).
E’ per me proprio un ottimo piatto. La genovese si prepara molto nelle case di Napoli o dei napoletani che vivono in altre città. Al ristorante o non si trova o quando si trova non è buona (è molto difficile farla bene).
Io ne ho assaggiata una molto buona al ristorante Dai tu (Lungomare Cristoforo Colombo, Tel. 081 983093) di Ischia Porto, uno stabilimento balneare con annesso un buon ristorantino dove si mangia secondo me benissimo…

Ricetta
(Per 4 persone o anche più)

Ingredienti:
1 Kg di lacerto di manzo
1 Kg cipolle
1 gambo di sedano
2 carote
100 gr. di prosciutto e salame a pezzetti
1 bicchiere di vino bianco
150 gr. di sugna o olio di oliva
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
sale

Tagliare le cipolle a piccoli pezzettini (sarà una sofferenza ma occorre farlo) e preparare un trito con sedano e carota.
In una pentola mettere i tre ortaggi tritati, la sugna o l’olio, la carne, il concentrato e i salumi. Salare e pepare e far cuocere il tutto a fuoco lento, a pentola coperta, mescolando di tanto in tanto. Se necessario, aggiungere dell’acqua per non far attaccare il tutto. Verso la fine della cottura, quando le cipolle saranno più asciutte, sfumare col vino bianco che dovrà evaporare.
Far cuocere fin quando la carne non sarà cotta e le cipolle avranno raggiunto un colore scuro e una consistenza cremosa.
Condire con il ragù così ottenuto dei buoni ziti di Gragnano.
Impiattare, dopo aver condito la pasta con il ragù; spolverizzare con un abbondante dose di parmigiano. La carne cotta si mangerà come (altrettanto ottimo) secondo.

21 gennaio 2008

Il meme del mio mese di nascita: Luglio


Accetto volentieri l’invito di Grazia, Mimmi e Anna per partecipare a questo meme, anche se è un po’ lunghetto e non amo moltissimo i meme.
Le regole sono queste: andate su QUESTO blog, scegliete il Vostro mese di nascita, e mettete un post sul vostro blog che indichi un link al blog di origine; nello stesso post, dopo aver copiato ed incollato le caratteristiche associate ai nati in questo mese, commenterete e verificherete se le caratteristiche esposte corrispondono a quelle della vs personalità.
Poi, possibilmente, e se ne avete voglia (io non avevo voglia….:-)) nel post inserite una vostra foto...Io ne ho messa una del mio segno....
Alla fine...dovete passare la "palla" ad altri 12 blogger.
Ho visto che molti blogger di mia conoscenza hanno già fatto questo meme. Allora non ne individuerò 12 ma soltanto alcuni. Ad esempio Fabrizio e Chiara, Max, Sigrid, Marcela.


Sono una persona con cui è piacevole stare
Penso e spero di si
Riservato
Si, lo sono
Difficile da decifrare e comprendere.
Alle volte ma non frequentemente
Tranquillo a meno che non sia eccitato o teso.
Beh, mi sembra normale un atteggiamento del genere
Orgoglioso di se.
Si, ma non troppo
Ho reputazione.
Certamente buona …..spero…
Facilmente consolabile.
Non sempre
Onesto.
Si.
Mi preoccupo di come stanno gli altri, sono discreto, amichevole.
Si.
Imprevedibile con temperamento emotivo.
Abbastanza prevedibile, ma non sempre e spero non eccessivamente emotivo.
Lunatico e facilmente feribile.
Quelli del mio segno sono lunatici, ma almeno io non lo sono. Se lo sono è perché dipende da qualcosa.
Spiritoso e brillante.
Un poco
Non vendicativo.
Un po’ si….
Perdona ma non dimentica.
Giusto.....
Non ama le sciocchezze e le cose inutili.
Le amo, le amo ci vuole anche quello…
E' una guida per gli altri sia mentalmente che fisicamente.
Non esageriamo, mi sembra eccessivo
Sensibile e attento nel formulare le mie impressioni.
Ci provo.
Amorevole, si cura degli altri.
Un poco
Tratta gli altri equamente.
Si
Forte senso di compassione, solidarietà.
Medio
Prudente.
Yes
Giudica le persone dall'osservazione.
Si, ma non mi fermo al giudizio soltanto apparente
Grande lavoratore
Si.
Non ho difficoltà nello studio.
No
Amo stare da solo.
A volte
Rimugino sempre sul passato e sui vecchi amici.
No
Mi piace stare tranquillo.
Si
Non cerca gli amici ma aspetta che siano loro a cercare lei.
Tendo ad essere così
Non sono aggressivo se non provocato.
Direi di si.
Amo essere amato.
beh, certo…
E' facile ferirmi e oltretutto ci metto anche parecchio a recuperare
In certe circostanze si

15 gennaio 2008

Il mare d’inverno


Questo post per ricordarvi che il mare d’inverno è sempre (ed ovunque) bello ed affascinante…
Un saluto!

8 gennaio 2008

I lampredotti

Buona sera a tutti e ancora buon anno.
Il mio primo mini-viaggio dell’anno è stato a Firenze dove oltre alle bellezze di questa città unica al mondo ho fatto una nuova scoperta gastronomica: i lampredotti.
Avevo sentito soltanto parlare di questo prodotto ma non lo avevo mai assaggiato. Sapevo solo che era una sorta di simil trippa e poco di più.
Dopo averlo invece mangiato e essendomi documentato meglio, ecco che ora posso quasi da esperto descrivervi questo buonissimo piatto.
Il lampredotto è un piatto povero della cucina fiorentina, che si trova in questa città abbastanza frequentemente in numerosi chioschi.
Il lampredotto è uno dei quattro stomaci dei bovini (abomaso) e viene cotto a lungo in acqua, secondo quanto appreso qui, con pomodori, cipolla, prezzemolo, sedano, sale e pepe.
Una volta cotto, è possibile sia mangiarlo come un normale bollito, condito con salsa verde, o come l’ho mangiato io, tagliato a pezzi come ripieno di una rosetta (michetta), condito con pomodoro, salsa verde e peperoncino.
Ero tentato di pranzare con mille altri rispettabilissimi e illustri piatti della cucina fiorentina dopo una bella camminata mattutina, ma ha prevalso la novità…e che novità…
Per chi non lo conosce, è un prodotto molto ma molto diverso dalla trippa sia come sapore che anche come consistenza.
Una bella (e nuova) esperienza gastronomica in una bellissima (anche se non nuovissima per me) città!