Il mare, il buon bere, il mangiare bene e...chi più ne ha, più ne metta

28 aprile 2008

Perché Le Franc Buveur


Non vi ho mai parlato (almeno sul blog, da vicino l’ho fatto con qualche blogger) del perché ho chiamato il mio blog. “Le Franc Buveur”
Tutto nasce dal mio amore per Parigi, per il periodo della Belle Epoque e degli impressionisti. Consultando poi un libro sulla vita quotidiana a Montmartre ai tempi di Picasso, tra le altre cose ho letto che molti artisti si ritrovavano per bere e incontrare bella gente dopo le loro fatiche quotidiane in piccoli locali situati sulla collina di Montmartre. Uno di questi si chiamava “Au Franc Buveur”. Questo nome mi è piaciuto e da qui il nome del mio blog….:-)
Questo locale, che anticamente si chiamava "Au Franc Buveur" e poi "Aux Billards en Bois" era alla fine dell’ottocento un luogo di ritrovo di Picasso, Sisley, Cézanne, Toulouse-Lautrec, Renoir, Monet, Zola ...
Van Gogh, inoltre, si è inspirato al giardino di questo locale per realizzare la sua opera La Guinguette (1886) oggi esposta al Musée d’Orsay.
Attualmente il locale si chiama la Bonne Franquette (si veda foto) e si trova in rue Saint Rustique a Montmartre, Paris.

PS a proposito di impressionisti: A Roma, fino credo a luglio, c’è una bella mostra su Renoir. Io devo ancora andarci. Chi dei blogger di Roma (o non solo) vorrebbe vederla? Nel caso possiamo organizzare una serata “mostra +ristorantino di qualità” e poi postiamo un bel resoconto della serata. Che ne dite?

24 aprile 2008

Di libro in libro: Le Franc Buveur premiato


Ancora grazie a “Cuoca per caso” (Grazia) per avermi assegnato questo premio. Ecco le sue belle parole riguardanti il mio blog:

Le Franc buveur, perchè con modi eleganti e colti induce chi legge il Suo blog alla curiosità verso le altre culture e allo scambio culturale-gastronomico (e non solo). E la cucina è anche scambio.

Ora a mia volta devo premiare due blog.
Ma ecco il regolamento del Premio:

Ogni BlogAutore che lo riceverà potrà a sua volta premiarne soltanto altri due. Dovrete semplicemente dare una motivazione al premiato.
Il premio verrà ritirato su questa pagina. Quando si sarà accettato il Premio ed esposto sul proprio Blog si prega di segnalarcelo tramite commenti indicando il link di chi vi ha premiato e naturalmente il vostro appena premiato..(solo questa pagina farà fede per i Blog Premiati).Dopodiché a vostra volta potrete premiare i vostri 2 Blog lasciando al ricevente una motivazione-pregandolo di inserirvi anche il regolamento.Istruzioni QUI.


Il mio Premio va a:


Il Pranzo di Babette perché il blog di Kja è un sito di gusto, stavolta non nel senso del mangiare ma degli ottimi accostamenti di colori, di scelta dei posticini più carini, delle angolazioni più accattivanti. Se i blog, come è vero, sono espressione delle persone che lo curano, ebbene Kja tu sei “ ’na cosa grande”. Che bello questo blog “a colori”!

La majuluta perché prima di tutto Marcela è simpaticissima (mi ha chiamato anche Le Franc questionneur perché le faccio troppe domande) e poi perché il suo blog è pieno di spunti interessanti, ricette ispano-argentine, foto molto belle ed è multilingue, nel senso che lei parla almeno 4 lingue e può dialogare con tutto il mondo…

18 aprile 2008

Elogio delle capesante (o Coquilles Saint Jacques)

Ho scoperto questo mollusco relativamente da poco. O meglio lo conoscevo, ma non l’avevo mai assaggiato.
E’ capitata poi, come sempre, una prima volta, Ero la scorsa estate in Bretagna e tra le buone cose che ho mangiato in una (calda? nooooo, fredda prego!) serata estiva ho assaggiato un piatto molto semplice ma di una squisita bontà: si trattava di capesante appena scottate in padella poggiate su un’insalatina mista condita con olio e qualche salsa mostardata che usano da quelle parti. Veramente ottime!
Ora è proprio in Bretagna, nella zona costiera che si chiama Cote d’Armor (lato Mar del Nord) che si terrà il 26 e 27 aprile una festa della capasanta (“Coquille Saint Jacques”). A mio avviso quest’ultima (quella bretone) è veramente una delle più buone, perché il mare della Bretagna è molto più ricco di sostanze che nutrono il mollusco e che conferiscono al frutto un particolare sapore. Nel sito che vi ho linkato troverete parecchie ricette a base di capesante bretoni.
Sul fronte delle curiosità, il guscio delle capesante è soprattutto un simbolo religioso, di resurrezione. Infatti è simbolo del cosiddetto “Cammino di Santiago” percorso dai pellegrini già dal Medioevo che parte dal confine francese della Spagna, attraversa buona parte della Spagna del Nord, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, in Galizia presso cui vi è la tomba di San Giacomo apostolo (Santiago in spagnolo o Saint Jacques, in francese).
Come mi piacerebbe andare in Galizia, la Bretagna della Spagna....!

12 aprile 2008

Un “Croque Monsieur”, Monsieur (s’il vous plait)


Ogni volta che vado in Francia “devo” assaggiare sempre questo buon “toast” (si può chiamare così?) di oltralpe, ottimo per mangiare velocemente (alcuni francesi lo usano come pasto veloce pre-cinema serale) una cosa nutriente e buona.
Lo si può trovare agevolmente in tutte le panetterie, nei bistrot, nei chioschi anche vicino al mare, ecc.
Sostanzialmente, per chi non lo conoscesse, è una sorta di toast ripieno di prosciutto cotto, emmental, besciamella e sopra cosparso ancora di besciamella e emmental grattugiato (gruyère rapé). Il tutto si mette al forno finchè non non si sarà formata una croccante crosticina dorata.
Avevo nostalgia di questo mitico toast francese e così ho chiesto a due mie blogger-amiche qualche ragguaglio in più sulla ricetta precisa (anche se a volte l’ho preparato a casa tranquillamente “ad occhio”).
Claire e Flo sono venute in soccorso: Claire rispondendo su un mio post, Flo addirittura dedicando al Croque e a me un post che trovate qui.
Così ho tirato un pò le somme ed ho “coniato” una mia ricetta un po’ personalizzata del Croque Monsieur.

Ingredienti:
(per 4 persone)

pan carrè: 8 fette (per 4 “toast”)
2,5 etti di groviera grattugiata
1 etto di prosciutto cotto
besciamella 50 cl

Prendere una fetta di pan carrè e bagnarla da un solo lato con della besciamella. Sul lato bagnato aggiungere una fetta di prosciutto, un po’ di groviera grattuggiata; bagnare poi da tutti e due i lati l’altra fetta con la besciamella e chiudere il “toast”.
Sulla faccia di sopra aggiungere altra (poca) besciamella e groviera grattugiata. Fare anche gli altri 3 toast con lo stesso procedimento e mettere il tutto in un tegame capiente appena imburrato. Porre il tutto nel forno (grill) preriscaldato a 180°C per una decina di minuti, o comunque fino a quando l’esterno sia ben dorato e l’interno ben fuso.

Nei miei svariati viaggi in Francia ho mangiato dei superlativi croques ma anche dei pessimi esemplari che lo ricordavano solo vagamente. Quindi attenzione: anche una ricetta apparentemente semplice nasconde le sue insidie. Deve abbondare abbastanza in superficie di bechamel (alcuni usano anche la panna ma secondo me non è il massimo!), che deve essere mista a emmental grattugiato (non sempre lo è). Secondo me la groviera è un formaggio che dà il massimo quando fonde. Inoltre il croque dentro non deve essere asciutto…ecc., ecc.
Si serve in tavola, quando lo si mangia al piatto, con della bella insalata fresca di stagione e una bella birra ghiacciata. E’ un pò pesante, ma qualche volta si può derogare!

6 aprile 2008

La “tiella” di riso, patate e cozze


Immagine tratta dal sito http://www.politicheagricole.it
Ecco una delle ricette che più amo in assoluto e che mi fa ricordare ancora una volta la posizione di primissimo piano della cucina pugliese nella mia personalissima graduatoria delle cucine regionali.
Secondo me questo piatto è strepitoso per il gusto che sprigiona a fine cottura e per l’abbinamento tra un prodotto proveniente dal mare come le cozze, con gli ortaggi e formaggi dal gusto forte come il pecorino. Tutti insieme questi ingredienti si uniscono e fondono in modo armonico e veramente godurioso!
Questa è la ricetta che conosco, ma i cultori della cucina pugliese sono autorizzati a correggermi qualora vi fossero da qualche parte delle imprecisioni.
Quindi se mi sbaglio, cari pugliesi tra cui la mitica Grazia, mi “corriggerete”, come diceva il nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo.
Dunque ecco la ricetta:

Ingredienti:
1 kg di patate
2 zucchine medie
1/2 kg di pomodori rossi (o una scatola di pomodoro pelato da 1/2 kg sgocciolato)
2 cipolle medie
1 spicchio d'aglio
un ciuffo di prezzemolo
1/2 kg di cozze
200 gr. di riso Arborio
50 gr. di parmigiano grattugiato
50 gr. di pecorino grattugiato
150 dl. di olio extravergine
sale e pepe q.b.

Sbucciare le patate e tagliarle a rondelle sottili. Lavare le zucchine e tagliarle allo stesso modo delle patate.
Raschiare le cozze, lavarle ed aprirle sul fuoco utilizzando solo la parte dove è presente il mollusco.
Affettare la cipolla, tritare sottilmente il prezzemolo e l'aglio. Tagliare in piccoli pezzi i pomodori o il pelato.
Mettere in una teglia di terracotta di circa 25 cm. di diametro una parte della cipolla affettata, un pò di prezzemolo e qualche pezzetto di pomodoro, salare e pepare e condire con l’olio. Fare un primo strato di patate con qualche fettina di zucchina.
Mettere sopra alcune cozze e su queste parte del riso; su questo strato mettere poco aglio e prezzemolo tritato, pezzetti di pomodoro, sale pepe, parmigiano e pecorino; condire con olio. Ripetere tutte le operazioni e terminare con uno strato di patate, zucchine e cipolle e condire nuovamente con pezzetti di pomodoro, parmigiano, pecorino, sale, olio e pepe. Aggiungere un bicchiere d'acqua e cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per un ora circa.
Ribadisco: vi assicuro che questo piatto è mitico!

3 aprile 2008

Una piacevole serata tra blogger e non

Ieri sera sono stato, come molti blogger (e non) romani al party organizzato da Sigrid alla Città del Gusto del Gambero Rosso.
Un grazie innanzitutto a Sigrid per la bellissima serata. E’ una persona davvero speciale come pensavo, ma lo è ancora di più dal vivo con la sua semplicità e simpatia.
Ho avuto il piacere di conoscere alcuni simpaticissimi blogger che conoscevo solo virtualmente ma anche di conoscere assidui frequentatori/trici del sito di Sigrid a me più o meno noti (ad esempio Vittoria e i blogger di Rocco e i suoi fornelli).

Da mangiare c’erano dei buonissimi formaggi francesi, belgi, ma anche provenienti da alcuni posti tipici del nostro paese. Ma erano presenti anche pizze rustiche, torte di verdura, dolci, marmellate e ottimi vini bianchi e rossi (e qualche gazzosa al caffè….).
Ho fatto alcune foto che pubblico qui o che invierò a chi me le chiede ed a Sigrid.
Un saluto a chi c’era e a tutti gli altri. E ancora un enorme grazie a Sigrid!
(Per un resoconto più dettagliato della serata guardate qui ma anche da Daniela o Stefano).
Le franc buveur

PS Speriamo di organizzare più spesso questi piacevoli incontri!